La bufera sull’ex Direttore generale dell’Amat, Domenico Caminiti, era scoppiata nell’ottobre 2014 quando a seguito di una relazione dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) su presunte anomalie e sospetti relativi all’appalto del tram di Palermo, lui si era autosospeso e poi fu definitivamente trasferito alla direzione dei «Servizi speciali di mobilità, ingegneria ed area commerciale», (Car Sharing).
Raffaele Cantone nella sua relazione del 30 settembre 2014, inviata in Procura e alla Corte dei Conti per valutare le presunte irregolarità relative al periodo in cui Caminiti era Rup (Responsabile unico del procedimento) del progetto Tram, contestava diversi aspetti del maxi appalto da 322 milioni di euro: «Il ruolo accentratore e monocratico assunto dal Rup (Caminiti, ndr), specie nella gestione delle varianti, a causa delle quali l’appalto ha subito ritardi ed un notevole incremento di spesa (circa 81 milioni di euro, ndr) e che, in parte, secondo i segnalanti sarebbero conseguenti ad una cattiva progettazione nonché gestione delle problematiche dei sottoservizi e dell’appalto in genere». Anche il Rup subentrante (l’ingegnere Marco Pellerito) riconobbe errori progettuali per 8 milioni di euro, in sede di redazione del progetto definitivo, riferibili a «carente valutazione dello stato dei luoghi». Infine, la relazione si chiudeva contestando «l’ampio ricorso ad onerose consulenze giuridiche di supporto al Rup con affidamenti diretti, per un importo complessivo di 150 mila euro circa», agli avvocati Gaetano Armao (ex assessore regionale al Bilancio), Guido Cacopardo (ex presidente di Amg Gas), e Aurelio Cacace.
Oggi però, il gip di Palermo, Filippo Serio, ha archiviato l’indagine su queste presunte “anomalie e sospetti” evidenziate dall’Anac. Caminiti, Rup dal 2003 al 2011 era indagato per abuso d’ufficio. La Procura stessa ha chiesto l’archiviazione. “Le accurate attività di verifica – scrive il gip – e di accertamento patrimoniale in ordine a posizioni bancarie, creditizie e patrimoniali di soggetti interessati a vario titolo nella procedura di appalto non hanno riscontrato anomalie meritevoli o suscettibili di approfondimento”.
“Contrariamente a ciò che solitamente si ritiene, cioè che tendenzialmente l’esecuzione delle opere pubbliche si associ a ombre sull’operato dei responsabili della loro conduzione, – spiega il legale dell’indagato, l’avvocato Francesco Crescimanno – l’esito del procedimento a carico dell’ing. Caminiti dimostra che, nel caso del Tram di Palermo, le procedure adottate e la condotta del RUP sono state legittime e trasparenti”. L’accusa inizialmente ipotizzava “un’incontrollata lievitazione di costi per la pubblica amministrazione” e irregolarità nella conduzione della gara d’appalto.
LE REAZIONI.
«Questa notizia mi può solo far piacere – ha detto a ilSicilia.it l’ingegnere Marco Pellerito (Rup subentrante) – . Sono contento per il collega Caminiti. Evidentemente la procura non ha ritenute valide le presunte irregolarità denunciate dall’Anac. Del resto i presunti errori progettuali, non sono a carico del Rup, ma di chi fa il progetto. Il tram può continuare a girare sereno per la città».