La parola d’ordine è “sono sereno“. Ieri, era sereno Ferrandelli, dopo l’interrogatorio davanti ai pm di Palermo. Oggi, la serenità è lo stato d’animo di Ugo Forello. Neanche il tempo di godersi la vittoria delle comunarie Cinquestelle, ed ecco che il prossimo candidato sindaco grillino risulta indagato dalla Procura palermitana. Cosa avrebbe combinato l’ormai ex leader di Addiopizzoalermo? Si tratta di “induzione a rendere dichiarazioni mendaci”, previsto dall’articolo 377 bis del codice penale. Stando alle parole dei cinquestelle ascoltati in tribunale (Nuti, Di Benedetto, Di Vita, Lupo e Mannino) il candidato sindaco Forello, avvocato, avrebbe – secondo il giudice Lorenzo Matassa – orientato le dichiarazioni di Claudia La Rocca vantando stretti rapporti proprio con il procuratore aggiunto Dino Petralia (il titolare dell’inchiesta sulle firme false, in foto). L’udienza è stata fissata per il prossimo 8 marzo.
L’indagine su Forello per l’inchiesta “firme false” è stata seguita dal procuratore capo Francesco Lo Voi e l’aggiunto Leonardo Agueci. Avevano firmato la richiesta di archiviazione. Ma su richiesta di opposizione degli autori dell’esposto il gip Matassa ha fissato l’udienza in camera di consiglio. Forello è sicuro della sua estraneità ai fatti. “Vado avanti, sono sereno“. Il candidato del Movimento Cinque Stelle sostiene che si tratta di un atto dovuto, dopo la denuncia dei deputati nazionali grillini travolti dal caso firme false. Secondo Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, che hanno presentato un esposto circa un mese fa, l’inchiesta della Procura di Palermo sarebbe stata ispirata dal fondatore di Addiopizzo, .
Forello – secondo chi ha denunciato – avrebbe imbeccato i “pentiti” dell’indagine, come la parlamentare regionale Claudia La Rocca, vantando anche rapporti con i pm che indagano. La Procura aveva chiesto l’archiviazione dell’indagine sull’induzione a rendere dichiarazioni mendaci e le persone offese si sono opposte, da qui la fissazione dell’udienza in cui le parti discuteranno. Gli esposti sono stati firmati dal legale Domenico Monteleone del foro di Roma. Negli atti si chiedeva di accertare i rapporti tra l’avvocato Ugo Forello e il procuratore aggiunto che si sta occupando delle indagini, Dino Petralia. Ciò sulla base del contenuto di una mail dello stesso Forello, che a un attivista del movimento 5 stelle avrebbe fornito la propria disponibilità a fare da tramite, precisando d’aver incontrato il magistrato che indaga. Nella mail Forello avrebbe aggiunto che “chi segue le indagini è persona che mi rispetta e mi stima”. “I pm comunque non hanno ravvisato alcun reato – dice Forello – tanto da chiedere l’archiviazione nel giro di un mese. Il giudice non vuole ‘vederci chiaro’ come scrive qualcuno, ma deve fissare un’udienza nel caso in cui ci sia opposizione all’archiviazione. Il giudice non deve nemmeno entrare nel merito della questione. Non si pronuncia sulla fondatezza della questione. E’ una cosa normale, sono molto sereno. Del resto la stessa Procura ha chiesto di archiviare il caso“.