Non si placano le polemiche sul Cara di Mineo. Subito dopo la richiesta della Dda di Catania che ha chiesto il rinvio a giudizio per 18 persone, tra cui Castiglione e Odevaine, gli esponenti della politica italiana esprimono il loro disappunto chiedendo a gran voce, da entrambe le parti, le immediate dimissioni del ministro Angelino Alfano.
“Ancora una volta la politica abdica al suo ruolo in favore della magistratura. Alla politica non spettava accertare le responsabilità penali sulla vicenda del Cara di Mineo, ma ricostruire quelle politiche che oggi sono sotto gli occhi di tutti”. Lo afferma il deputato di Sinistra Italiana Erasmo Palazzotto, componente dell’ufficio di presidenza della commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza dei migranti. “È evidente infatti – aggiunge Palazzotto – che attorno al Cara di Mineo si sia costruita una vera e propria holding della disperazione che sulla pelle dei rifugiati e sulle tasche dei cittadini ha lucrato sia in termini politici che economici. Castiglione dovrebbe dimettersi immediatamente essendo fuori da ogni dubbio il responsabile politico di questo disastro. Ma insieme a lui – osserva il parlamentare di Sinistra italiana – dovrebbe risponderne anche il ministro Alfano, sia nel suo ruolo istituzionale di responsabile del ministero degli Interni fino a qualche mese fa sia in quello di segretario del Ncd, partito di Castiglione e terminale politico del sistema Mineo”.
Anche Matteo Salvini, segretario della Lega Nord e presidente Ncs, parla del Cara sulla sua pagina facebook, andando contro il ministro Alfano. “Scandalo Mineo rinviati a giudizio sindaco e Castiglione, Via Alfano, via il Cara! Centro per immigrati di Mineo, il più grande d’Europa, un affare da 100 milioni di euro e centinaia di posti di lavoro (assegnati come?). Tra indagati rinviati a giudizio per corruzione e altri reati, anche il sottosegretario all’agricoltura Castiglione (Ncd) e il sindaco di Mineo (Ncd). Ma l’inutile Alfano non ne sapeva niente? Chiudere il Cara di Mineo, bloccare mafia e invasione. Si può fare!”
“Il Nuovo Centro Destra è il partito che copre politicamente il business dell’accoglienza immigrati. Un business giocato sempre sulla pelle della povera gente. Alfano si dimetta!”. A chiederlo è il senatore M5S Mario Michele Giarrusso, componente della Commissione parlamentare Antimafia, che fa riferimento ad una inchiesta apparsa sull’ultimo numero de L’Espresso. L’articolo ricorda come “Alfano quando era ministro degli Interni nulla si accorse sull’imprenditore Leonardo Sacco, che ha creato un impero legato all’accoglienza e dal 2007 è sospettato dagli investigatori del ROS di essere vicino al clan della ‘ndrangheta degli Arena di Capo Rizzuto. Lo stesso Sacco che intanto gestisce il centro d’accoglienza più grande d’Europa a Isola Capo Rizzuto (Crotone) e quello di Lampedusa”, denuncia il senatore Giarrusso. “Poi aggiungiamo il rinvio a giudizio del sottosegretario Castiglione sempre sull’affare Cara di Mineo e il quadro è chiuso- conclude – e porta alla richiesta politica di dimissioni del ministro che è leader NCD”.
A sottolineare le parole di Giarrusso ecco la collega cinquestelle Michela Montevecchi, capogruppo M5S Senato, che si scaglia anche contro Castiglione: “Alfano, deve dimettersi insieme al sottosegretario Castiglione. Quando era ministro degli Interni non si è accorto di quanto stava accadendo e che vede il suo partito coinvolto in tutti i maggiori scandali legati al business dell’accoglienza degli immigrati. Uno dei centri d’accoglienza più grandi d’Europa – aggiunge la Montevecchi – Se poi consideriamo anche la vicenda del fratello di Alfano, assunto senza concorso pubblico e senza possedere le specifiche competenze a Poste italiane dove percepisce oltre 200 mila euro l’anno pagati dagli italiani, il quadro si chiude. Alfano si deve dimettere”.