“Due bagni: uno alla Vucciria e l’altro in un noto pub a piazza S. Anna! Nel primo le maioliche (riggiole) settecentesche dismesse dal pavimento del piano nobile dello stesso edificio e riutilizzate alla rinfusa, nel secondo colonne ottocentesche in marmo di Billiemi”.
La denuncia corre su Facebook e viene postata sul proprio profilo da Mauro Alessi, che da tempo svolge una capillare attività di segnalazione su come parte del patrimonio culturale e storico-monumentale di Palermo sia, in diversi casi, in stato di abbandono.
Alessi nel proprio post racconta di questi due locali notturni e dei gabinetti, nei quali si trovano pezzi storici, che – secondo Alessi – non dovrebbero star lì. E la denuncia su Facebook ha raccolto già numerosi consensi:
Per Michele Z. Nask, “il problema é culturale ed identitario, in tutti gli strati della società, nessuno escluso”, mentre secondo Maurizio Crocilla, “in Italia le autorità preposte sono abituate a girarsi dall’altra parte”. “Cosa pretendiamo?”, si domanda.
“Forse in qualche altra nazione – conclude Mauro Alessi – l’utilizzo sarebbe stato un pò più filologico e conservativo…..chissà!”