A tre settimane dal G7 c’è un’altra Taormina, che si prepara ad assistere al vertice dei grandi con un “vestito” decisamente non all’altezza degli sfarzi e rattoppi vari che stanno caratterizzando la corsa contro il tempo nel salotto della città. L’immagine indecorosa ed imbarazzante, la più emblematica tra quelle che non si addicono ad una sede del G7 e non rendono merito alla bellezza della Perla, è quella del litorale di Mazzeo, dove degrado e abbandono la fanno da padroni.
Il lungomare di Taormina non è stato interessato e nemmeno sfiorato da interventi tra i vari che sono stati eseguiti in queste settimane in vista del summit dei potenti. Non è stato destinato a questa zona nemmeno un euro dei 15 milioni messi a disposizione dal Governo e neppure un centesimo è stato impiegato dal Comune che pure ha introitato nel 2016 oltre 2 milioni di euro di tassa di soggiorno (e da quando nel 2013 il balzello venne istituito ha già messo nel forziere circa 7 milioni di euro).
Qualche settimana fa è stata data una rapida potatura alla piazza centrale, per il resto lo scenario è desolante e lascia attoniti i turisti e i residenti. Le ringhiere del lungomare sono in parte divelte, vecchie di almeno 20 o 30 anni fa, ed arrugginite, in alcuni tratti sostituite da transenne. Le radici degli alberi hanno spaccato in diversi casi il manto stradale e lo hanno sollevato a tal punto da rappresentare delle vere e proprie “trappole” per i passanti. Il verde pubblico non viene curato, le panchine sono in parte spaccate e comunque usurate.
E camminando per Mazzeo si incontrano dei parcometri “fantasma“: sono lì da anni e anni ma non servono a nulla perché il Comune non può neppure attivarli. La procedura di sdemanializzazione del lungomare è ferma da oltre un decennio e il Comune non si premura di definire gli adempimenti presso il Demanio. E senza quella documentazione, in sostanza, l’ente locale non ha il possesso del belvedere di Mazzeo e non può disporre l’entrata in vigore dei parcheggi a pagamento che porterebbero in estate preziose risorse nelle casse pubbliche da poter poi reinvestire sul territorio. Senza strisce blu “godono” i turisti che possono parcheggiare gratis, specie in estate per andare a gremire la spiaggia più affollata della zona. Ed è una beffa per i residenti di Mazzeo, costretti a girovagare per un parcheggio perché nei loro stalli arrivano e sostano i ” vicini” del Comune di Letojanni.
Dulcis in fundo (si fa per dire) Mazzeo è praticamente un ostacolo quotidiano, al momento, per le persone diversamente abili e da queste parti l’abbattimento delle barriere architettoniche è una chimera. La pavimentazione dissestata rappresenta un pericolo costante per i portatori di handicap, e per i loro accompagnatori, che si trovano in grossa difficoltà anche solo a poter percorrere pochi metri di strada. E persino l’accesso alle spiagge è difficoltoso e una battaglia in tal senso viene fatta ormai da anni dal locale Meetup del Movimento a Cinque Stelle, che ha sollecitato la collocazione di una scivola.
G7 o non G7 basterebbe un po’ di buon senso e poche migliaia di euro per ridare decoro e vivibilità alla frazione di Mazzeo, gioiello tralasciato dalla politica inconcludente dell’ultimo ventennio. Basterebbe fare come il vicino Comune di Letojanni, che negli anni recenti invece ha riqualificato il suo lungomare e lo ha reso il più incantevole della zona ionica. E non a caso gli abitanti taorminesi di Mazzeo vorrebbero lasciare Taormina e chiedono con sempre più insistenza un referendum per essere annessi a Letojanni.