Carissimi
In un momento in cui sento di gente che fa passi indietro rispetto a legittime aspirazioni mi sento di esprimere la mia ammirazione, sia per chi ammette l’importanza di una adesione a progetti più grandi e sia per chi difenda il proprio progetto di vita giunto alle soglie di nuovi programmi.
Tutti meritano rispetto, a maggior ragione nell’esercizio della loro professione, ma oggi rispetto al passato bisogna fare i conti con questo potentissimo strumento che si chiama “ribalta della informazione” e dove io che parlo, prima di avere diritto di replica e conseguenze legali, posso come nei duelli con le pistole ad un colpo solo ricaricaricabili, sparare per primo e descrivere realtà inesistenti, “uccidere una persona innocente attraverso la delazione“, ribaltare la realtà.
Come si fa ad evitare che tale gente abbia diritto di ribalta, siamo pur sempre un paese democratico e siamo contro ogni censura e allora pur di non rimanere disarmati davanti questa “arma impropria di uccisione di massa” dobbiamo sempre andare alla confutazione delle fonti e alla verifica della notizia che per essere tale deve sempre rispondere alla regola delle 5W (tradotta dall’inglese) “chi, come, dove, quando e perchè“.
Senza questo, il tutto è spazzatura e le testate, i ragazzini pagati a “pezzo” con pochi euro che si spacciano per “giornalisti” fanno solo esercizio didattico e soltanto se avranno stoffa si guadagneranno l’autorevolezza per quello che scrivono, per quello che dicono e allora scopriremo che difficilmente si possa dar ascolto a chi ci giura che “l’uomo ha morso il cane” per far notizia, poichè è plausibile ma difficile che accada, così come sorrideremo senza dare alcun credito al mitico Al Sahaf ministro della propaganda di Saddam Hussein che nella piazza di Bagdad con sullo sfondo i carri armati americani continuava a dire, “tranquilli, va tutto bene stiamo vincendo“.
Si, amici miei, in questi giorni, iniziata la campagna elettorale ne sentiremo di tutti i colori e non di presenza, leggeremo di chi accusa l’altro di inefficienze magari dovute a lui stesso, prima che quest’ultimo subentrasse, tanto la gente ha memoria corta.
Vedremo crocifiggere gente ignara pur di acquisire consensi, vedremo costruire “irreali verità” pur di dire sono migliore di lui e poi tra meno di un mese li troveremo tutti compiti e costernati nel ricordare gli “eroi” dimenticando magari di esser stati nella folla di chi ne metteva in dubbio l’onestà per delegittimarne la funzione.
Si, l’uomo davanti alla “fetta di carne“, si venderebbe anche la propria madre, figuratevi la verità.
Io per il ruolo scomodo che nella mia professione svolgo, quelle poche volte che sono costretto a dire di “no” perchè non si può necessariamente dire sempre di si, quando si ha a che fare con la sicurezza delle vite umane, sono anche io sottoposto alla delazione di chi non accetta le risposte e le vorrebbe sempre cambiate a proprio vantaggio.
Ma non ci si può voltare dall’altra parte quando si ha la coscienza a posto e non si può tenere nella propria stanza una foto di Falcone e Borsellino per attestare la propria onesta intellettuale, come non è necessario di esporre una foto di Falcone e Borsellino nella propria stanza e partecipare a tutti i “per non dimenticare” da chiunque (anche indegno) spesso organizzate, per poter attestare al mondo di essere una persona per bene.
Allora più che fare un passo indietro, spesso responsabile, mi auguro che la nostra società possa fare un “passo avanti” anche un piccolo “pasito“.
Sarà una “campagna elettorale” dai toni duri e senza un “personaggio carismatico” che “uccide alla nascita” la competizione, come è stato nelle ultime competizioni. Mi auguro solo che con l’approssimarsi della scadenza elettorale non si scada in dialettiche orali e scritte dai contenuti offensivi e volgari, ma l’ultima parola la direte sempre voi nelle vostre scelte, fin dal momento in cui darete fiducia alle fonti.
Leggete quindi “roba” buona, scritta da gente brava, onesta e perbene, anche quando non ne condividiate le idee, il contraddittorio e d’obbligo, poi costruirete le notizie ancorchè le verità.
Un abbraccio, Epruno