“Si apprezza la volontà della prefettura di Palermo ad avviare un osservatorio con l’obiettivo di porre in essere i controlli sulle aziende di vigilanza privata che si aggiudicheranno gli appalti con importi anomali inferiori alle tariffe minime ministeriali sul costo del lavoro”. Lo afferma Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia, che ha partecipato oggi al tavolo convocato presso la prefettura di Palermo. Un incontro ottenuto grazie allo sciopero del settore organizzato dalla Uiltucs Sicilia e dalla Fisascat Cisl. Presenti all’osservatorio la questura, l’Inps, le associazioni datoriali, l’ispettorato del lavoro e i sindacati.
“Sono state accolte le nostre richieste. È emersa la volontà – dice Marianna Flauto – di avviare i controlli anche dopo che saranno aggiudicati gli appalti per capire, in base alle tariffe orarie, se le imprese saranno in grado di rispettare le norme di sicurezza e sui contratti di lavoro. Nel frattempo – prosegue Flauto – stiamo lavorando a livello nazionale per intervenire sulla legge sugli appalti e garantire ad esempio la clausola sociale e il riconoscimento del costo orario. Siamo a buon punto, ci vorrà però ancora tempo e intanto faremo in modo che sulle gare aggiudicate o in corso, dove siano riscontrate tariffe anomale, vengano fatte segnalazioni per far partire i controlli sulle aziende perché dietro quasi certamente si celano irregolarità”.
Al tavolo sono state evidenziate al prefetto tutta una serie di situazioni anomale che si sono verificate ad esempio sul bando della Banca d’Italia con una tariffa di partenza inferiore a quella stabilita dalle tabelle ministeriali, oppure all’Amat che ha una base d’asta di circa 14,5 euro all’ora. E poi è stato chiesto di vigilare sui cambi di appalto soprattutto laddove le tariffe applicate si discostano consistentemente dalle tabelle ministeriali quale indicatore della mancata applicazione del norme contrattuali. Per questo abbiamo chiesto i dovuti controlli e la possibilità di segnalare ai committenti queste anomalie sensibilizzandoli a non stipulare contratti di servizio con le aziende che dimostrino di non essere in regola con l’erogazione degli stipendi e con l’applicazione delle norme contrattuali. “Apprezziamo favorevolmente l’impegno che sta dimostrando la prefettura di Palermo – prosegue Flauto – e la volontà a volere trovare soluzioni che possano ripristinare nel settore della vigilanza quel sistema di regole ad oggi disatteso fermo restando che già sono partite le richieste per le altre prefetture nel territorio siciliano alle quali rappresenteremo le medesime richieste di intervento soprattutto a Catania che negli ultimi anni non soltanto ha rilasciato numerose licenze alle aziende che oggi operano sul mercato spesso in dumping contrattuale ma anche estendendo le licenze a livello regionale nonostante la rigidità della norma”.