Si terrà lunedì e martedì prossimo un nuovo vertice sull’esternalizzazione dei 900 lavoratori WindTre dei quattro call center italiani di Cagliari, Genova, Roma e Palermo, che si occupano del servizio di customer care. L’azienda ha convocato le organizzazioni sindacali a Roma per un ulteriore confronto. A Palermo la procedura interessa circa 300 dipendenti, che dopo aver più volte manifestato la loro contrarietà sono scesi in piazza martedì scorso nel capoluogo siciliano per una fiaccolata in difesa dei loro diritti e per costituire un coordinamento unitario e permanente di tutti i lavoratori della città che si trovano nella loro stessa condizione.
La nuova corporate, nata dalla fusione avvenuta nel gennaio scorso tra i due colossi della telefonia italiana, Wind e Tre, ha deciso di procedere senza esitazioni alla cessione del ramo d’azienda. Una procedura, fanno notare i sindacati, del tutto ingiustificata. La società, infatti, non è in crisi. Anzi, sostengono, presenta una situazione economico-finanziaria florida, tanto che ha deciso di fare importanti investimenti sul piano infrastrutturale.
Il rischio denunciato dai lavoratori è vedere trasformare i loro contratti da indeterminati, con tanto di articolo 18, a tempo determinato, perdendo così importanti tutele e garanzie. La società subentrante, la Comdata Spa, uno delle più grandi a livello internazionale, si è impegnata a non delocalizzare le commesse per 7 anni. Ma cosa accadrà dopo? Dopo questo periodo di tempo tutti gli scenari sono possibili, soprattutto quelli più nefasti in considerazione del fatto che in molti Paesi il costo del lavoro è sensibilmente più basso che in italia.
“Noi continuiamo ad essere assolutamente contrari”, dichiara Marilena Sansone, lavoratrice e sindacalista della Slc Cgil. “Siamo arrabbiati nei confronti di tutta la politica – continua – che non ha preso in carico questa vertenza rendendosi complice di un’operazione squisitamente finanziaria volta alla mera precarizzazione del lavoro. Ad oggi, nonostante i continua appelli fatti, non abbiamo avuto alcuna risposta positiva da parte delle istituzioni locali e regionali”.
Parallelamente al vertice di Roma, il 26 giugno, dalle ore 10 alle 14, i lavoratori si riuniranno in presidio a Palermo presso la Presidenza della Regione, mentre il 27 giugno, dalle 17 alle 20, saranno presso il negozio sociale Wind in via Libertà 20.