Ieri, domenica 24 Settembre, a Balestrate, si è svolto un corteo con centinaia di presenze per dire no alla delocalizzazione della distilleria Bertolino. Alla manifestazione, nata su impulso del Movimento 5 Stelle di Balestrate – ha fatto seguito la costituzione di un comitato e la sottoscrizione di una petizione e raccolta firme. Una lunga vertenza è in corso tra la città di Partinico e la nota distilleria, vertenza che sembrava avere trovato una soluzione con lo spostamento della fabbrica in contrada Falcone. Ma i dubbi che il nuovo insediamento industriale sia ancora più inquinante sono grandi, anche perché l’area individuata in contrada Falcone, al confine con il territorio di Balestrate, è ritenuta a forte vocazione agricola e il rischio inquinamento del Golfo di Castellammare avrebbe ripercussioni sull’intero comprensorio.
“Il corteo e la petizione rappresentano il primo momento di ‘vera socializzazione’ di un attacco alla vita del nostro territorio – afferma Giuseppe Curcurù, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Balestrate – “Abbiamo spostato il baricentro dai comitati alle piazze. Il popolo diventa così protagonista di una efferata battaglia contro le prepotenze e gli abusi, in difesa del territorio, dell’economia sostenibile, della salute pubblica. I cittadini del Golfo promuovono l’ “etica della responsabilità” contro il selvaggio strapotere delle politiche antisociali”.
“L’ambiente è una delle 5 stelle del Movimento, – sottolinea Igor Gelarda, portavoce 5 stelle al consiglio comunale di Palermo – e la mia presenza qui è a testimonianza che le lotte per la difesa del territorio sono comuni ed appartengono a tutti noi. Ho apprezzato la presenza nel corteo di esponenti di tutte le forze politiche di Balestrate. Sosterremo sempre ogni battaglia a difesa del territorio e della salute dei cittadini, la responsabilità di Palermo città Metropolitana è alta e la nostra presenza qui intende sottolineare che non è una battaglia solo di balestrate e dei comuni vicini, ma appartiene a ogni siciliano che ama il suo territorio”.
“Diciamo sempre potremmo vivere di turismo ed agricoltura, eppure la politica dei partiti si volta da un’altra parte, come sempre, e autorizza uno stabilimento in un’area fortemente vocata al turismo ed all’agricoltura. La Bertolino va chiusa, garantendo delle alternative lavorative ai dipendenti. Come distretto turistico abbiamo elaborato molti itinerari che attraversano Balestrate, del tutto incompatibili con investimenti industriali. La storia di Termini Imerese racconta come il nostro territorio e la nostra economia non traggono alcun giovamento dalle politiche industriali che non rispettano il territorio”, afferma Giovanni Callea, amministratore delegato uscente del distretto turistico cultura del mare.