Recente la dichiarazione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando circa la gestione del fenomeno dei migranti, definita dal primo cittadino “un sistema criminogeno“.
“Presenterò una denuncia alla Procura della Repubblica di Palermo nei confronti di questo ignobile mercato che riguarda gli Stati europei e l’Unione Europea”, ha annunciato Orlando.
Su questo tema interviene il consigliere comunale del M5s Igor Gelarda che su Faceboook scrive: “Concordo pienamente con lui, che la gestione dell’Unione Europea sia sbagliata. Ma, mentre da più parti si augura un sostegno vero a coloro che hanno il diritto d’asilo o possiedono altri requisiti per stare in Italia, (perché matematicamente e logicamente non possiamo assorbire all’infinito) Orlando si dichiara sindaco della capitale europea dell’accoglienza. E vorrebbe, con la Carta di Palermo, l’abolizione dei permessi di soggiorno ed una apertura a tutti gli stranieri. Indiscriminatamente. Giusto il sostegno a chi ha bisogno e massimo aiuto ai bambini ed ai minori veri. – aggiunge- Sappiamo, infatti, purtroppo che i mezzi tecnici che abbiamo non ci permettono di essere certi delle età di tantissimi giovani migranti, per i quali restano ragionevoli dubbi sul fatto che siano davvero minorenni“.
Qualche appunto non tarda ad arrivare. “La domanda vera – prosegue Gelarda su Facebook – è: il sindaco non si rende conto della situazione in cui versa la città che amministra? Siamo la capitale europea della disoccupazione giovanile, e i nostri giovani vanno via in massa”.
“Il primo cittadino – incalza il consigliere comunale – continua dicendo che per lui non esistono migranti, e tutti quelli che arrivano a Palermo sono palermitani, dimenticando che forse ormai sono i palermitani a sentirsi migranti. Se non proprio apolidi. Ignorando che una comunità devastata dai drammi sociali non è pronta ad aprire le braccia. Non è il cuore che manca ai palermitani, non è il senso della solidarietà che manca a noi, manca il senso della misura a chi ci governa”.
La conclusione nel post è affidata ad una provocazione. “Se il sindaco ama così tanto i migranti, li scoraggi dal venire a Palermo. Li indirizzi verso città dove la qualità della vita è decente e si può ipotizzare un futuro dignitoso per sé e le proprie famiglie”.