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Micari travolto dalle polemiche sui social. E il prete è costretto alle scuse

giovedì 2 Novembre 2017
micari chiesa orlando

Don Ugo Di Marzo deve ancora dare la benedizione quando ieri pomeriggio ha invitato a salire sull’altare della parrocchia di Santa Maria Santissima delle Grazie il rettore Fabrizio Micari, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali, e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, suo principale big sponsor nella corsa a palazzo D’Orleans. Un invito certamente inopportuno che, dapprima, ha suscitato lo stupore dei fedeli per poi scatenare la polemica e l’indignazione degli avversari politici e dei cittadini quando la notizia, corredata da una fotografia che testimoniava l’accaduto, ha fatto il giro dei social.

Orlando e Micari, affiancati dal parroco e dall’ex presidente della circoscrizione Antonio Tomaselli, hanno preso la parola per aggiornare i fedeli sul tavolo tecnico a cui prendono parte l’università e il Comune relativo all’affidamento alla parrocchia di un terreno dell’Eni. Il sacerdote ha spiegato di aver saputo da Antonio Tomaselli che Micari e il sindaco sarebbero andati in visita nel quartiere e avrebbero voluto cogliere l’occasione per aggiornare la comunità sull’andamento del tavolo tecnico. “Con leggerezza ho pensato solo ad accogliere le istituzioni – ha spiegato il parroco – senza considerare la strumentalizzazione che ciascuno, da parte sua, ne poteva fare“.

“Il diffondersi virale di post con tanto di foto mi spinge a un chiarimento. Porgo le mie scuse e spero di avere in futuro tanta attenzione per il silenzioso e costante lavoro che tanti svolgono in questa zona periferica di Palermo. Dal 27 febbraio 2016 la parrocchia ha aperto un tavolo tecnico con Comune di Palermo ed Eni per la cessione di uno spazio abbandonato da utilizzare per i ragazzi dei quartieri Roccella e Sperone. Da giugno scorso è stata coinvolta anche l’Università. L’Eni riceverà in permuta un terreno di suo interesse già concesso dal Comune”, scrive il parroco.

“Ho dato appuntamento a Micari e al sindaco alle 11 – precisa don Di Marzo – considerato che la messa delle 10 a quell’ora sarebbe finita, ma entrambi erano già in chiesa a metà della celebrazione ed erano stati abbondantemente notati. Ciò mi ha spinto, forse in maniera inopportuna col senno di poi, a salutare a fine celebrazione il sindaco chiedendogli di aggiornare lui la comunità del proseguo dei lavori. Ho anche salutato il magnifico rettore, senza sapere però che lo stesso ad oggi è autosospeso. Il sindaco ha riferito sulla permuta in corso e non è stato permesso altro. Come parroco anzi ho fatto notare pubblicamente al sindaco la necessità più costante della presenza dell’istituzioni nel territorio: stamani, dopo due mesi, è stato spazzato il Corso dei Mille nel tratto dove sorge la parrocchia. E al rettore ho chiesto di far notare al sindaco che il tram porta i cittadini dalla Stazione centrale al centro commerciale di Brancaccio, mentre sono scollegati luoghi come l’università, difficilmente raggiungibile dalle periferie”.

 

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