Da decenni svolgono importanti mansioni per il Comune di Palermo, con contratti di lavoro a tempo parziale. Si tratta dei circa 3.000 ex lavoratori socialmente utili. Alcuni di loro, circa 1.200 sono stati stabilizzati tra il 2008 e il 2009.
Una situazione non certo ideale, per questo chiedono l’aumento a 36 ore e il contratto a tempo indeterminato per coloro che versano ancora in una condizione di precarietà. Secondo Paola Caselli, della Fp Cgil di Palermo, non tutte le risorse destinate dallo Stato al Comune, circa 55 milioni di euro, verrebbero utilizzate per pagare gli stipendi.
Due esigenze che fanno il paio con la necessità di fare fronte alle esigenze di organico dell’ente, indispensabili per l’erogazione di tutti i servizi alla cittadinanza. Anche perché, come spiega Luigi D’Antona, lavoratore e rappresentante sindacale della Cgil, nel giro di un paio di anni molti andranno in pensione lasciando sguarnite diverse centinaia di posizioni che il Comune non riuscirà a rimpiazzare.
A loro sostegno oggi sono intervenuti i capogruppo in consiglio comunale del Pd, Dario Chinnici, del Mov139, Sandro Terrani, di Sicilia Futura, Gianluca Inzerillo, e di Palermo 2022 Francesco Bertolino. “Immaginare l’Amministrazione con l’utilizzo part time di circa 3.000 dipendenti rispetto ai 6.680 in pianta organica è paradossale – hanno dichiarato – oltre che non più sostenibile per il Comune di Palermo”.
“Da parte della maggioranza – hanno continuato – così come già manifestato, c’è la massima disponibilità possibile per individuare un percorso comune che possa portare ad una implementazione oraria che coniughi un miglioramento dei servizi resi alla cittadinanza e una sostenibilità finanziaria in. Condividiamo l’esigenza di superare le mere intenzioni, trasformandole in atti concreti, sia per migliorare i servizi sia per dare maggiore dignità ai nostri lavoratori”.
“Cogliamo l’occasione inoltre – hanno concluso – per proporre una rivisitazione della politica complessiva del personale comunale, perché il tutto deve essere rimodulato con una visione indirizzata verso la cittadinanza. Siamo fiduciosi che ogni gruppo politico sosterrà iniziative a sostegno di questo percorso, convinti e supportati dal programma e dalle intenzioni dell’Amministrazione stessa”.
Sulla stessa scia Barbara Evola, consigliera comunale di Sinistra Comune e presidente della commissione bilancio. “Condividiamo le istanze, più volte rappresentate dai lavoratori e dalle lavoratrici ex LSU del Comune di Palermo – ha detto – e chiediamo con forza al Sindaco e all’Assessore al personale di convocare al più presto, l’incontro con le rappresentanze sindacali per definire con chiarezza, dopo troppi anni di attesa, il futuro di oltre tremila lavoratori della città”.
Per l’esponente di Sinistra Comune “il lavoro di queste lavoratrici e questi lavoratori è necessario per mantenimento dei servizi essenziali resi dall’Amministrazione comunale alla città e riteniamo che, vista la gran mole di pensionamento di questi ultimi anni, sia maturo il tempo per stabilizzare ed aumentare le ore lavorative a persone che, da troppo tempo, non hanno adeguati stipendi e certezza del loro futuro”.