Nove liste per il consiglio comunale più venti liste nelle sei circoscrizioni a sostegno della sua candidatura a sindaco. A conti fatti, con oltre 400 persone in lizza, più della metà dei candidati per le amministrative del 12 giugno sono suoi. E Federico Basile sa che il ballottaggio è terra insidiosa che ha visto cadere nel 2013 e nel 2018 corazzate di centrodestra e centrosinistra e sa anche che i suoi avversari stanno iniziando a correre.
Non a caso il messaggio che viene mandato da Piazza Duomo per l’apertura della campagna elettorale di Federico Basile sindaco è: “Il 12 giugno è la madre di tutte le battaglie”. L’ex sindaco Cateno De Luca fa di più, da ieri sera ha legato inscindibilmente la battaglia di Basile alla sua e spiega: “Vincere a Messina al primo turno, il 12 giugno, significa andare a Palermo per vincere le Regionali”. Da oggi sarà l’ombra (molto ingombrante) di Federico Basile in un programma da campagna elettorale casa per casa.
Federico Basile invece fa di tutto per far emergere le differenze caratteriali con De Luca. Non attacca gli avversari, non fa dirette al vetriolo, non arringa la folla, non alza mai i toni e punta tutte le sue carte sull’andare oltre la continuità.
“Sappiamo quello che abbiamo fatto e sappiamo quello che faremo. Il giorno dopo le elezioni ricominceremo da dove abbiamo lasciato e metteremo la marcia in più per andare oltre De Luca”, spiega Basile durante il comizio che tocca tutti i punti sia del programma che dell’amministrazione De Luca.
Parla di risanamento e dal palco chiede più volte scusa a chi ha abitato per mezzo secolo nelle baraccopoli e ha atteso a lungo, tra un’elezione ed un’altra. “Vi chiedo scusa per il ritardo, ma noi siamo arrivati solo adesso”. Sfiora appena tutte le polemiche sulle quali invece Cateno De Luca ha soffiato sul fuoco e lascia a lui il ruolo di “poliziotto cattivo”, che per l’ex sindaco è come un invito a nozze.
“De Luca mi ha lasciato un’eredità pesante che raccolgo volentieri, perché c’è una squadra di assessori affiatati e che ha lavorato tantissimo. Mi ha lasciato un parco di opere e progetti, un’attività instancabile”. Insomma Basile ribadisce in ogni settore che non ci sarà da partire da zero ma semplicemente da continuare, portare a termine e andare oltre.
Fa salire sul palco i candidati delle nove liste e per ognuna ne spiega la genesi e lo spirito. Un plauso per tutti e particolari riconoscimenti per alcuni, quei “pezzi forti” che a vario titolo rappresentano la spina dorsale della campagna elettorale e per i giovanissimi che si spendono per la prima volta.
Così nella prima lista ci sono tutti gli assessori della giunta De Luca, più la new entry Liana Cannata e i consiglieri comunali che hanno sposato il progetto. C’è la lista guidata dalla sindacalista Clara Crocè e quella che vede capolista Ismaele La Vardera, “Mai più baracche” e da chi ha vissuto sulla pelle il disagio abitativo. Ed è su questi candidati che punta forte La Vardera “Qualcuno dice che voi non avete il curriculum adatto per fare politica e candidarvi. E io invece vi dico che non è così, voi avete tutto il curriculum necessario. Magari non siete radical chic…..”
C’è la lista Amo Messina guidata da Silvano Arbuse, esponente storico della destra messinese “In questo momento non c’è centro destra e centro sinistra, ci sono gruppi che vogliono continuare a gestire il potere e un gruppo che vuol amministrare Messina. E questi siamo noi”.
La nona lista è Prima l’Italia, frutto della rottura di Nino Germanà con la coalizione di centrodestra. Il parlamentare si presenta sul palco insieme ai coordinatori del partito Daniela Bruno e Matteo Francilia, per sottolineare la piena condivisione di Salvini alla sua scelta. Germanà presenta uno per uno i candidati, con particolare attenzione per Lino Cucè, storico presidente del terzo quartiere, nonché unico uscente di Forza Italia, “defenestrato” nei giorni scorsi dalla coalizione e adesso con molti sassolini nella scarpa (anche nei confronti del suo ormai ex partito). In lista anche Ivan Cutè presidente uscente del quinto quartiere.
Durante la convention la sorpresa è un video di Vittorio Sgarbi a sostegno di Basile con un suo candidato (che è nella lista Prima l’Italia). A salire sul palco sono poi i candidati delle venti liste nei sei quartieri (almeno tre liste per candidato presidente in ogni municipalità)
A chiudere il comizio è ovviamente Cateno De Luca che lancia due messaggi chiarissimi: vincere il 12 giugno per avere la maggioranza del consiglio comunale subito (e quindi più consiglieri comunali) e vincere al primo turno per poi “conquistare” la Sicilia. “Questa non è la mia battaglia ma quella di Messina che è stata sempre scartata dalla politica nazionale e regionale. Il 12 giugno è la madre di tutte le battaglie”.