Elezione o rinvio? Ce la farà Gianfranco Miccichè a ritornare alla guida di Sala d’Ercole a distanza di undici anni e mezzo dalla sua prima volta come presidente dell’Ars?
Spunterà dal cilindro dei franchi tiratori una sorpresa insidiosa?
Le domande non sono poche e tra qualche ora troveranno risposta.
Al primo turno servono i due terzi dei voti, numeri di cui sulla carta il centrodestra non dispone per centrare, a prima botta, l’obiettivo. Quindi si guarda alla seconda votazione, con la maggioranza assoluta. Ma neppure in questo caso ci sono certezze per Gianfranco Miccichè, candidato ufficiale allo scranno più alto di sala d’Ercole. Il centrodestra conta su 36 voti, ma oggi per problemi personali potrebbe essere assente il deputato Pippo Gennuso.
Per regolamento la prima e la seconda votazione si terranno oggi, anche se il presidente pro tempore, Alfio Papale perché più anziano, potrebbe anche rinviare la seconda a lunedì, fatto di cui non si trovano precedenti.
Miccichè avrebbe avuto colloqui senza però aprire, a quell’intesa istituzionale verso cui guardano sia il Pd sia il M5s che nel pomeriggio riunisce il gruppo parlamentare per definire la linea. Esponenti del M5s hanno avuto contatti informali con alcuni deputati del Pd che avrebbero confermato la decisione del partito di non fare accordi sottobanco col centrodestra.