Le incognite che riguardano il futuro degli operatori della long list (e non solo) di Messina social city, approdano in consiglio comunale. I tempi stringono ed a sollevare tutta una serie di perplessità è il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni che ha chiesto l’intervento in Aula dei vertici della società partecipata.
Il 7 agosto infatti scadrà la cosiddetta long list, ovvero l’elenco dal quale da 3 anni attinge Messina social city per chiamare in servizio alcune figure di operatori. Al momento però non si conoscono le intenzioni della società partecipata, se cioè intenda prorogare la long list o procedere con bandi per assunzioni.
Gioveni evidenzia sia questo aspetto, fondamentale in una città nella quale l’emergenza sociale è tra le priorità, che il mancato arrivo in consiglio del nuovo contratto di servizio. “Si deve evitare di proseguire ancora in proroga con quello scaduto- spiega Gioveni- ed inoltre occorre implementare il contratto con nuovi necessari servizi”.
Nulla si sa inoltre relativamente alle sorti degli Asacom, che si occupano dell’assistenza alla comunicazione dei bambini speciali e che per due anni e mezzo sono state impiegate ma anche in questo caso non ci sono certezze quanto al futuro.
Stessa situazione per molte figure Osa che hanno prestato servizio nelle scuole come assistenti igienico-sanitari dei bambini speciali e che sono state riassunte gradatamente fino al prossimo dicembre, ma stavolta per svolgere il servizio di assistenza domiciliare agli anziani e non invece quello in ambito scolastico.
“C’è pertanto da chiedersi: chi svolgerà il servizio nelle scuole rivolto a questi alunni fragili, anche alla luce della scadenza della Long List che quindi potrebbe produrre dei disservizi in entrambi gli ambiti di intervento?”
Alcune educatrici degli asili nido erano tornate a lavorare per un breve periodo grazie a dei fondi extra a 36 ore settimanali, ma sembrerebbe che dal prossimo 1 agosto torneranno a lavorare a 24 ore settimanali.
C’è poi il capitolo dei precari storici e degli ex lavoratori di Casa Serena per i quali non c’è alcuna certezza.
Tutte questioni aperte per le quali il capogruppo di Fratelli d’Italia chiede lumi non soltanto per dare risposte agli operatori che vivono una situazione di precarietà ma anche per gli assistiti e per gli utenti, che appartengono tutti a fasce fragili della comunità, che vedono un servizio a rischio.
Gioveni ha quindi chiesto un intervento in consiglio comunale ai vertici del Cda per avere chiarimenti su tutti questi interrogativi.
“Una simile ed evidente incertezza su tanti fronti rischia di far inceppare il motore di una macchina fino ad oggi tutto sommato oleato che dovrà condurre la MSC a livelli sempre più ottimali nell’interesse dei lavoratori e dell’utenza“.