“Stiamo pensando a una eventuale terza dose, con il ministero della Salute abbiamo già fatto delle opzioni di acquisto, quindi le dosi ci saranno ma sarà la scienza a dirci se e dopo quanto tempo deve essere inoculato il richiamo”. Così il generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza Covid, sulla possibilità di procedere alla terza somministrazione, parlando al termine della visita al centro vaccinale di Cascia.
“Siamo pronti – ha aggiunto – ci stiamo attrezzando, ma la nuova filosofia è quella di andare sui medici di medicina generale, sulle farmacie e chiaramente sui nosocomi che rimarranno attrezzati anche per le vaccinazioni, per uscire, invece, dalle logiche dei grandi hub”.
“A fine settembre – ha sottolineato il generale Figliuolo – avremo l’80% della popolazione vaccinata”.
“A luglio saremo in grado di assicurare un quantitativo di dosi che permetterà alle Regioni di fare una media complessiva di 500 mila somministrazioni al giorno, a livello nazionale. In tale ottica, la Struttura commissariale sta agendo in maniera bilaterale con tutte le Regioni per fare una riprogrammazione delle agende delle somministrazioni, perché chi aveva programmato il mese di luglio con le regole precedenti all’ultima indicazione del Comitato Tecnico Scientifico poteva contare su quattro vaccini”. Così il commissario Francesco Figliuolo in visita in Umbria, secondo una nota. “A seguito di un calcolo rischio/beneficio in presenza di una curva dei contagi così bassa, i due vaccini adenovirali (AstraZeneca e Johnson, ndr) hanno ora grandi limitazioni. Questo comporta che nel mese di luglio dovremo fare 2,6 milioni di seconde dosi con Astra Zeneca a persone over 60, mentre la gran parte delle altre somministrazioni – di prime e seconde dosi – verrà fatta con Pfizer e Moderna”, ha aggiunto il Commissario, specificando che “oggi sono già utilizzabili quasi 3,8 milioni di dosi di Pfizer, arrivate ieri sera, nell’ambito di un totale – per luglio – di circa 14,6 milioni di Pfizer e di Moderna, che, con le scorte che avevamo, diventano 15 milioni di vaccini a Rna messaggero”.
“Non c’è un problema di quantità ma c’è un problema di bilanciamento sulle Regioni, alcune delle quali giustamente contavano di poter crescere ancora di più con le prime dosi a luglio”, ha detto ancora Figliuolo -, indicando che “ora occorre che vengano rispettate le somministrazioni di tutte le seconde dosi, riprogrammando magari qualche prima dose, perché laddove si era previsto di usare Astra Zeneca o Johnson&Johnson, ora bisognerà usare i vaccini a Rna messaggero. Il piano, concepito per portarci a settembre alla vaccinazione dell’80% delle persone vaccinabili attraverso la somministrazione di 500 mila dosi al giorno, continua”, ha concluso il generale