Dopo lo sciopero dei giorni scorsi che ha coinvolto più di mille voli, sono previsti nuovi disagi in arrivo per i passeggeri che avevano prenotato le proprie vacanze.
A partire dall’8 agosto, infatti, sono stati annunciati scioperi per il personale di Ryanair che si fermerà ogni settimana per quattro giorni, dal lunedì al giovedì. Gli scali coinvolti sono una decina: Barcellona, Madrid, Palma di Maiorca, Girona, Valencia, Ibiza, Malaga, Santiago de Compostela, Siviglia e Alicante.
Nonostante le accese proteste dei piloti inglesi della British Airways, per i salari, e la confusione venutasi a creare in Germania con le agitazione del personale della Lufthansa, la situazione peggiore sembra essere in Spagna. Il personale di EasyJet ha annunciato diversi giorni di stop per il mese di agosto: 12, 13, 14, 19, 20, 21, 27, 28 e 29.
In Italia la situazione sembra essere più sotto controllo. A causa dalla regolamentazione prevista dal settore, infatti, non sarà possibile effettuare scioperi dal 27 luglio al 5 settembre. I disagi però non mancheranno. Per chi parte per l’estero o arriva da un paese straniero, secondo un’analisi dei dati Eurocontrol, pubblicati dal Corriere della Sera, nel periodo 17-23 luglio il tasso di voli non operati si aggira attorno al 7,2%. I dati non sono incoraggianti nemmeno per quanto riguarda i ritardi: a decollare in orario, cioè entro i 15 minuti rispetto al previsto, è stato solo il 52,3% degli aerei.
Secondo la classifica stilata, al primo posto tra gli scali che hanno registrato più voli cancellati c’è l’aeroporto di Venezia, con il 10,8%, nono in Europa. Sul podio troviamo Napoli (7%) e Milano Malpensa (6,8%). Medaglia di legno per l’aeroporto di Catania (6,1%). Seguono a ruota l’altro aeroporto milanese, Linate (5,8%), e i due di Roma, Fiumicino e Ciampino (rispettivamente con il 5,4% e il 5,3% dei voli cancellati).