Quella di oggi è la terza lista, l’ultima delle “ammiraglie” a sostegno della candidatura a presidente della Regione, perché le altre , quelle cosiddette di testimonianza saranno altre sei. Ma nel frattempo, alla luce della rottura tra Pd e 5Stelle e dei mal di pancia in alcuni partiti legate ai paracadutati dall’alto e alla composizione delle candidature per le Politiche, De Luca apre le porte (e le liste) ai delusi. E già a Catania incassa i primi sì di peso.
“L’ho detto che stava arrivando il Catemoto” commenta De Luca a margine della presentazione della terza lista, “Orgoglio siculo” che tra l’altro ha tra i candidati Cettina Bonocore, eletta a giugno nel Pd con la lista Franco De Domenico sindaco. Buonocore, la più votata di quella lista, alla prima seduta d’insediamento del consiglio comunale ha detto addio ed è passata al gruppo misto. Da oggi è candidata con De Luca alle Regionali.
Ecco i nomi della lista “Orgoglio siculo”
Mario Briguglio, già sindaco di Scaletta Zanclea, Enzo Pulizzi, sindaco di Francavilla di Sicilia, Ivano Cantello, già consigliere comunale, Serena La Spada, consigliere comunale di Venetico, Rita Rosaria Di Ciuccio consigliere comunale di Messina, Daniela Zirilli, consigliera comunale Villafranca Tirrena, Cettina Bonocore, consigliere comunale Messina e Francesco Fazio, pediatra.
«Sono contento di essere riuscito a chiudere tutte e tre le nostre ammiraglie nelle nove province siciliane – spiega De Luca -. E posso già dirvi che le liste “De Luca sindaco di Sicilia”, “Sicilia Vera” e “Orgoglio Siculo” saranno affiancate da sei liste di testimonianza ad Enna e Messina, mentre su Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Palermo e Catania sosterranno il nostro progetto di cambiamento della politica regionale anche “Autonomia Siciliana” e Impresa Sicilia”. A Trapani ci saranno le tre liste principali più “Autonomia Siciliana”. Oltre 300 uomini e donne schierate per il progetto e che voglio ringraziare perché hanno scelto di stare con noi e di fare scelte di territorio lasciando stare le ideologie».
A poche ore dallo strappo tra M5S e Pd, che porterà i due partiti a correre divisi non poteva mancare il commento di De Luca che già nei giorni scorsi aveva approfittato dei malumori per le candidature alle Politiche per “affondare il coltello nella piaga” e lanciare appelli sia a destra che a sinistra,.
«Vittima di sé stessa sarà oggi Caterina Chinnici, che però noi invitiamo a restare perché le lezioni non sono come i convegni. I titoli blasonati non bastano per dimostrare di essere un buon amministratore. Del resto, la Chinnici è stata assessore regionale con Raffaele Lombardo. Ma chi si ricorda di lei e di quello che ha fatto?»
L’appello ai delusi del Pd che stanno mettendo sulla graticola il segretario regionale Barbagallo che in tandem con il vice segretario nazionale Provenzano ha messo la firma su nomi ed elenchi che hanno suscitato bufera, sta riscuotendo i primi risultati. Domani a Catania si terrà la conferenza stampa congiunta con Angelo Villari fino a ieri segretario provinciale del Pd e che ha sbattuto la porta dopo quanto accaduto con i 5stelle. Peraltro Villari nei giorni precedenti era fino al centro del dibattito in seguito allo stop imposto dalla Chinnici a quanti risultano indagati o rinviati a giudizio (nel suo caso la vicenda legata all’approvazione dei bilanci al comune di Catania quando era assessore). Villari ha ritirato la candidatura all’Ars finita al centro delle discussioni “un’incandidabilità inesistente, priva di fondamento giuridico” ed ha chiesto a Barbagallo il ritiro della candidatura blindata alle Politiche nonché le dimissioni da segretario regionale “di un partito ridotto all’irrilevanza politica”. Insomma, mentre il Pd è nel caos Villari sbatte la porta e accetta l’invito di De Luca.
Intanto ai giornalisti che a De Luca domandavano un giudizio sui nomi dei candidati alle Politiche ha spiegato: «ai siciliani voglio solo ricordare che il vostro voto se dato al centrodestra o al centrosinistra elegge soggetti che con la Sicilia non hanno nulla a che fare. Dare il Voto al Pd significa dare il voto ad Annamaria Furlan, genovese, ex segretaria nazionale della Cisl, dare il voto a Berlusconi significa votare Marta Fascina, la sua fidanzata, giornalisti milanesi. Per non parlare di Stefania Craxi, Antonio Nicita, Bobo Craxi, Noi abbiamo scelto candidati che rappresentano il territorio. Questo fa la differenza tra noi e gli altri».
E conclude annunciando che il voto disgiunto sia dal centrodestra che dal centrosinistra sarà per lui l’arma in più.