Quaranta chilometri di reti sequestrate, 221 ispezioni e 1198 controlli effettuati, 136 illeciti amministrativi e 7 illeciti penali, sanzioni per 195 mila euro più di 11 tonnellate di prodotto ittico sequestrato: impegnati 200 militari, 10 mezzi navali e un mezzo aereo. Sono i numeri dell’operazione “No Driftnets” della Capitaneria di Porto diretta a contrastare la pesca con reti da posta derivanti irregolari, ancora utilizzate da alcune marinerie e che ha coinvolto i centri di controllo di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Napoli, Bari e Civitavecchia.
Queste reti non vengono ancorate al fondo, ma sono lasciate libere di muoversi in balìa delle correnti grazie a dei galleggianti che permettono alla rete di posizionarsi sopra – o appena sotto – la superficie dell’acqua; quando irregolari, non garantendo la selettività, intrappolano specie marine protette e tra questi cetacei, mammiferi marini, uccelli e tartarughe, costituendo – di fatto – dei veri e propri muri della morte. L’operazione “No Driftnes” (nessuna rete derivante), si è svolta sia all’interno che al di fuori delle acque territoriali nel periodo compreso tra il 15 aprile e il 15 luglio 2021.