A Messina ci sono precari covid di serie A e di serie B. Questi ultimi sono tutti quelli chiamati in periodo emergenziale attraverso il bando del Policlinico nel marzo del 2021 e per i quali, non si sa perché, l’Asp di Messina ha deciso di non concedere la proroga fino al 28 febbraio come invece disposto dall’assessore regionale alla salute Giovanna Volo per tutti i precari covid. A protestare nei giorni scorsi è stato il deputato regionale di Sicilia Vera Pippo Lombardo (leggi qui)e la Cisl Funzione pubblica che ha chiesto un’ispezione. (qui)
Adesso intervengono direttamente i lavoratori emergenza covid interessati: assistenti amministrativi (Bando Polime), farmacisti, biologi, collaboratori ingegneri, educatori professionali e assistenti sociali che hanno lavorato in prima linea e senza limitazioni nella gestione della campagna vaccinale della provincia di Messina.
Tra le attività svolte- scrivono in un documento- vi sono istituzione e creazione degli Hub, somministrazione dei vaccini, gestione del personale sanitario e amministrativo, rifornimento e stoccaggio dei vaccini e dei dispositivi, esecuzione e esito dei tamponi, provvedimenti di isolamento, vaccini di prossimità, informazioni all’utenza, rilascio green pass, incontri di prevenzione nelle scuole e vaccinazione.
Conclusa la fase emergenziale, i professionisti non hanno mai abbassato la guardia e con grande spirito di responsabilità, sacrificio e dedizione hanno garantito tutte le attività svolte in precedenza avanzando inoltre proposte, soluzioni e idee che portassero alla istituzione di un metodo di lavoro conciliabile con le mansioni ordinarie (i livelli essenziali di assistenza).
“Ad oggi, nonostante le direttive regionali e assessoriali n. 57/540 che prevedevano la proroga di tutti i contratti dei professionisti impiegati nell’emergenza Covid-19, l’Asp di Messina dapprima proroga tutti i contratti per poi in un secondo momento disattendere il riconoscimento di continuità solo ad alcuni- evidenziano- Ciò che lascia interdetti sono le modalità con le quali l’Asp di Messina ha liquidato decine di professionisti, di cui si è servita nel periodo emergenziale come sopra specificato, tramite una semplice Pec e dopo aver dato la certezza di una continuità discriminando delle categorie piuttosto di altre e operando senza alcun criterio. Dietro ogni professionista si celano essere umani che hanno riposto aspettative, progetti e programmi in relazione alla proroga attestata da una delibera del 29/12/2022, e che oggi si ritrovano senza lavoro e con la delusione di essere stati trattati nel peggiore dei modi”