Avvistata un’orca femmina in Islanda occidentale, evento ritenuto molto insolito dai ricercatori. La domanda a cui non sono riusciti a dare una risposta è se il piccolo sia stato adottato dopo essere rimasto orfano o abbandonato, o se la mamma adottiva lo abbia sottratto ai genitori.
Le orche sono predatori apicali, noti soprattutto per le loro feroci tecniche di caccia. Perciò, quando è stata vista una femmina che apparentemente si prendeva cura della prole di un’altra specie, è stata un po’ una sorpresa. “Ho capito subito che c’era qualcosa di strano“, racconta Marie-Thérèse Mrusczok, che si trovava come osservatore sulla barca di Láki Tours che ha assistito all’incontro.
Inizialmente l’equipaggio della nave ha pensato che si trattasse di un piccolissimo cucciolo di orca che nuotava accanto all’orca, ma le foto hanno poi confermato ciò che Mrusczok sospettava: la femmina, chiamata Sædís, sembrava accudire un neonato di balena pilota dalle pinne lunghe.
L’avvistamento, unico nel suo genere, e riportato da the Guardian, è avvenuto vicino a Snæfellsnes, nell’Islanda occidentale, nell’agosto del 2021 ed è ora oggetto di una ricerca pubblicata sul Canadian Journal of Zoology. “È un notevole livello di empatia che vediamo in questi animali, se sono in grado di prendersi cura di un’altra specie“, dice Mrusczok, che è presidente dell’organizzazione no-profit Orca Guardians Iceland e ricercatore presso il West Iceland Nature Research Centre.
La domanda a cui i ricercatori non sono riusciti a dare una risposta è se il piccolo (si fa per dire) sia stato adottato dopo essere rimasto orfano o abbandonato, o se Sædís lo abbia sottratto ai genitori. “Ci sono molte possibilità, ma quello che possiamo dire con certezza è che la femmina ha mostrato un comportamento protettivo nei confronti del cucciolo di balena pilota“, racconta Mrusczok.
Il neonato è stato visto nuotare in posizione di “abbozzo” accanto all’orca, il che significa che veniva trascinato da lei e aveva bisogno di meno energia per nuotare. Non si sa se l’attrazione da parte del cucciolo fosse reciproca, né quanto a lungo sia durata la loro associazione.
La coppia è stata vista nuotare insieme per 21 minuti ed era accompagnata da altri due adulti, una femmina di nome Dragonfly e un maschio di nome Zale, che sono spesso insieme in gruppo. Dragonfly e Zale hanno tollerato la sua presenza ma non si sa se e come abbiano interagito direttamente con lui.
Le orche e le balene pilota hanno strutture sociali simili, che formano forti legami a lungo termine tra madre e prole, quindi i ricercatori ritengono che l’accudimento tra le due specie potrebbe essere l’ipotesi più probabile. Sebbene il piccolo fosse emaciato, sembrava che l’orca si prendesse cura di lui. Nei nove anni in cui i ricercatori l’hanno seguita, Sædís non ha mai avuto una propria prole ed è quindi improbabile che stesse producendo latte per il sostentamento del piccolo di balena.
Un’altra teoria è che l’orca possa aver avuto un aborto spontaneo o aver perso un neonato poco prima dell’incontro e che si sia presa cura del piccolo di balena pilota come sostituto, anche se non ci sono prove a sostegno di questa ipotesi.