L’Europa sarà sempre più invasa dalle zanzare Aedes albopictus e Aedes aegypti. Questo a causa del riscaldamento globale che in Europa porterà ondate di calore, inondazioni più frequenti e gravi ed estati più lunghe e più calde. A lanciare l’allarme è il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, con l’attesa possano seguire più casi e morti da dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale.
“Negli ultimi anni abbiamo assistito a una diffusione geografica di specie di zanzare invasive in aree precedentemente non colpite nell’Ue/See”, segnala la direttrice dell’Ecdc Andrea Ammon nella comunicazione del centro. “Se continua così, possiamo aspettarci di vedere più casi e morti possibili per malattie come dengue, chikungunya e febbre del Nilo occidentale – prosegue -. Gli sforzi devono concentrarsi sui modi per controllare le popolazioni di zanzare, migliorare la sorveglianza e applicare misure di protezione individuale”.
IN SICILIA
Una delle ultime vittime di West Nile fu l’artista Momò Calascibetta a Marsala nei primi di ottobre del 2022, dopo due mesi di agonia. “Nella provincia di Trapani, il virus c’è o c’è stato, perché abbiamo trovato anticorpi in alcuni cavalli e galline, ma al momento non ci sono casi; quindi, il virus non sta circolando“, avevano segnalato i vertici dell’Asp trapanese che avviarono rapidamente tutte le misure di sorveglianza sanitaria, sia umana che per quanto riguarda gli animali.
Quest’anno il primo caso registrato in Italia è stato a Ramacca, in provincia di Catania, nella prima settimana di maggio 2023.
I DATI UE/SEE”
Nel 2022 nell’Ue e See, difatti, sono stati segnalati 1.133 casi umani e 92 decessi di infezione da virus del Nilo: 1.112 acquisiti localmente in 11 paesi, con l’Italia in testa con 723 casi segnalati localmente. Mentre nel 2013 la zanzara Aedes albopictus si era insediata in 8 paesi Ue/See, con 114 regioni colpite, ora è presente in 13 paesi e 337 regioni. Alle spalle dei 723 contagi locali di virus del Nilo occidentale segnalati in Italia, figurano Grecia (286), Romania (47), Germania (16), Ungheria (14), Croazia (8), Austria (6), Francia (6), Spagna (4), Slovacchia ( 1) e Bulgaria (1). I casi di dengue acquisita localmente nell’Ue sono stati 71 nel 2022, pari al numero di casi segnalati tra il 2010 e il 2021, con casi maggiori segnalati in Francia (65) e Spagna (6).
LA TRASMISSIONE
Al momento, gli esperti, hanno evidenziato che la trasmissione della malattia non avviene da persona a persona, ma nella quasi totalità dei casi attraverso le punture di zanzare infette e che non esistono né vaccini né cure specifiche e che, quando si giunge al ricovero, le terapie prescritte sono a sostegno dell’organismo, in attesa che il sistema immunitario sconfigga l’infezione.
I SINTOMI
La maggior parte delle persone infettate non ha sintomi. Possono comparire in alcuni casi e per qualche giorno: mal di testa, febbricola, nausea, vomito e linfonodi ingrossati.
I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette e sono: febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, paralisi e coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale e danni a livello neurologico, come nel caso dell’artista scomparso.
I CONSIGLI
L’Ecdc ricorda che tra i modi per controllare le popolazioni di zanzare figurano l’eliminazione delle fonti di acqua stagnante dove si riproducono le zanzare, l’uso di larvicidi ecologici e la promozione della consapevolezza della comunità sul controllo delle zanzare.
Ai cittadini è raccomandato di fare prevenzione casalinga, in particolar modo evitando la creazione di ristagni d’acqua, luoghi ideali per la proliferazione delle zanzare. E’ consigliato inoltre, soprattutto ad anziani e immunocompromessi, ad adottare tutte quelle misure utili per non farsi pungere dalle zanzare: repellenti, zanzariere, spray a base di piretro o altri insetticidi per uso domestico.