Pur conoscendo il personalissimo “score” personale del presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, con la Finanziaria approvata a tempi di record a febbraio scorso, il secondo atto del “collegato” in scena oggi a Sala d’Ercole difficilmente sarà liquidato in poche battute.
Potrebbero non bastare dunque i tre turni “casalinghi” di questa settimana della maggioranza di centrodestra, ieri riunita nel pomeriggio a Palazzo dei Normanni per diverse ore, e rendersi necessario un ”overtime” all’inizio della prossima settimana per portare a casa il secondo dei due testi partoriti dalla coalizione che supporta il governo Schifani. Il ” test” per il centrodestra non è comunque secondario in termini di tenuta.
Oltre alla ventina di norme rimaste fuori dal primo testo, se ne aggiungono una quantità quasi di pari numero di altri; non sarà necessario comunque, al netto di ogni potenziale e fibrillante richiesta di approfondimento, un esame da parte della commissione Bilancio.
In conferenza dei capigruppo è stato inoltre più volte ribadito che le risorse che devono costituire la dotazione finanziaria del collegato-bis rientrano nei fondi regionali, quindi c’è poco da festeggiare. Non mancheranno in compenso le norme ordinamentali.
Ma il capitolo in questione non è l’unico a tenere banco. La prossima settimana la commissione Affari istituzionali proverà ad imprimere una significativa accelerazione al ddl sulle ex Province. È intenzione in ogni caso di alcuni “big” di peso dell’Ars di arricchire trasversalmente la versione uscita da Palazzo d’Orleans di alcuni qualificanti ritocchi, ma sulla tempistica dell’approvazione finale nessuno si sente di poter scommettere.
Il destino della riforma dei Consorzi di Bonifica, approvata in commissione nei giorni scorsi, potrebbe seguire quello degli altri testi più strutturati e mettere tra sé e la sua approvazione, dunque, almeno tre mesi con l’ok finale previsto per la ripresa dei lavori a Sala d’Ercole dopo la pausa estiva.
E così il rischio che si possano approvare solo la norma di riordino delle cave in Sicilia che “manca da 40 anni” ricorda pur sempre il capogruppo all’Ars di Fi Stefano Pellegrino e la legge sullo psicologo di base, è particolarmente alto. Alcune norme di raccordo in materia urbanistica invece sono allo studio dello staff dell’assessore al Territorio Elena Pagana, l’obiettivo sarebbe quello di inserirle in un ddl autonomo da qui a luglio.