Sono tanti i riflettori accesi sul Cas, non soltanto quelli della Commissione regionale antimafia che ieri ha tenuto un’audizione nella sede in contrada Scoppo. L’estate è già rovente al di là di Caronte e delle temperature da record. I fronti sono numerosi e riguardano i lavori in corso (ormai a carattere decennale) che si aggiungono ai nuovi cantieri sia sulla A/18 che sulla A/20.
La questione più calda e a dir la verità anche “incancrenita” è quella del viadotto Ritiro sulla A/20, una telenovela iniziata 12 anni fa ma le cui ultime tappe, dal 2006 ad oggi sono scandite da ritardi, contenziosi, intoppi, rinvii e soprattutto disagi enormi per gli automobilisti. Cronoprogrammi mai rispettati, paradossi su mancati collaudi, contenziosi tra impresa (la Toto costruzioni) e il Cas, ritardi intollerabili, sindacati in mobilitazione quasi costante per i ritardi negli stipendi degli operai impegnati nei lavori. A pagare sono soprattutto gli utenti perché, è appena iniziata l’ennesima estate da incubo (QUI) L’ultimo cronoprogramma indica la data di consegna del viadotto a gennaio 2024, ma nessuno lo considera credibile. Nei giorni scorsi il consiglio comunale ha chiesto una seduta urgente sulla vicenda. (QUI) Nel frattempo c’è un lungo tratto, dal bypass Baglio in poi che si deve percorrere con doppio senso di marcia. Al di là della pericolosità e degli incidenti, il problema è la formazione di file chilometriche e di attese sotto il sole, sia in tangenziale (tra Messina centro e Boccetta in direzione Palermo) che nel tratto successivo ed in direzione contraria (Palermo-Messina). In estate il flusso veicolare si moltiplica il bollino rosso scatterà nei prossimi week end con l’esodo dei vacanzieri. Il secondo bypass è stato ultimato nei giorni scorsi ma è già in programma una riunione in Prefettura perché comporterebbe la chiusura dello svincolo di Giostra che invece è una valvola di sfogo e quindi raddoppierebbe il traffico nel tratto a doppio senso di marcia. La soluzione non è facile, ma con ogni probabilità si proverà a far slittare l’avvio dei lavori a Giostra a fine estate, quantomeno per non esasperare più di quanto non lo siano già gli automobilisti ed i sindaci. E’ nato infatti un comitato che vede insieme i sindaci di Villafranca Tirrena, Rometta, Saponara i cui territori pagano pesantemente le conseguenze di ciò che accade sulla A/20. In tutto questo c’è anche la galleria Telegrafo che da dicembre 2022 dopo l’incendio e la chiusura per un mese si percorre ancora ad una sola corsia.
Non va meglio sulla A/18 dove ai vari cantieri per lavori in corso c’è la galleria di Letojanni attesa dal 2015 dopo la frana, un’attesa che festeggerà 8 anni ad ottobre.
Contestualmente continuano le richieste di rimborsi pedaggi o esenzioni come nel caso di Ortoliuzzo. In questo caso c’è pure la beffa perché nonostante una legge regionale e i successivi annunci in pompa magna di rimborsi pedaggi per quanti risiedono a Messina e utilizzano il casello di Ortoliuzzo-Villafranca, nonostante lo stanziamento delle risorse e le istanze compilate e trasmesse da centinaia di automobilisti, nessuno ha visto un euro….. (QUI) Il Cas scarica la responsabilità alla Regione e vicevers