28 esima puntata di donna Sarina, che va in pausa per le vacanze. Ci rivediamo a settembre.
Quando, a 5 anni, gli hanno chiesto come voleva vestirsi a Carnevale lui non ha avuto dubbi: da uno dei sette nani, uno in particolare, Dotto. Crescendo il suo amore per l’impegno, lo studio, il metterlo al servizio degli altri, non è venuto mai meno. Così ancora oggi quando a Ferdinando Croce chiedi di “definirsi” risponde con una sola parola: “prima di tutto io sono avvocato. Anzi, dirò di più sono un amministrativista. Difendere la Pubblica amministrazione non è da tutti,spesso viene vista come il nemico o come una gallina da spennare. Invece io considero un valore aggiunto difendere un soggetto complesso per natura, con tendenza a sbagliare perché è formato da più uomini”.
Ospite nel salotto di donna Sarina è Ferdinando Croce (Fdi) uno dei più giovani politici messinesi, avvocato, docente di diritto amministrativo, è stato vice capo di gabinetto dell’ex assessore regionale alla sanità Ruggero Razza e poi esperto in materie giuridiche con il governatore Musumeci. Attualmente è consulente per le materie giuridiche dell’assessora regionale al Territorio Elena Pagana e nelle scorse settimane è entrato a far parte della giunta di comunale di Giardini Naxos.
Le sue idee politiche sono rimaste sempre le stesse, con il centrodestra, ed ha iniziato ad avvicinarsi a questo mondo negli anni di tangentopoli con il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica.
“Avevo 13 anni e m’incuriosì il fermento di quegli anni quando Berlusconi scese in campo”.
Il rapporto con Giorgia Meloni risale a 20 anni fa, sin dal congresso nazionale di Azione Giovani e poi quado, l’allora ministra per le Politiche giovanili, nel 2004, venne alle case basse di Paradiso per incontrare la poetessa Maria Costa che le dedicò in quell’occasione la poesia “A bannera”.
Un rapporto politico continuato negli anni anche perché Giorgia Meloni inserisce Messina spesso nelle sue tappe e lo scorso anno, ad esempio, è venuta in città più di una volta per le campagne elettorali amministrative, regionali e Politiche.
La politica sin dal liceo quindi per Ferdinando Croce, ma anche il mondo delle associazioni, peraltro con un pallino fisso: i beni culturali, il patrimonio artistico di Messina. Una priorità che ha portato anche nel suo ruolo di esperto di Musumeci, prima fra tutte quella per la zona Falcata: “E’ stato importante per noi fare in modo che i messinesi la conoscessero. Adesso si devono realizzare i progetti. Musumeci ha sposato questa priorità ma anche la mobilitazione per l’ex Regina Margherita, la Badiazza. la casa di Pascoli, l’ex Sanderson. Musumeci è una figura importante per me, è rigoroso, severo, ma ha una straordinaria umanità. Lavoravamo 18 ore al giorno e lui si è concentrato su una serie di macrotematiche per Messina”. (QUI)
Come esperto in materie giuridiche di Musumeci Ferdinando Croce ha fatto sì che la Regione recepisse una norma che in Italia esiste da 20 ani e che riguarda i cimiteri per gli animali: “Abbiamo adesso un regolamento e anche qualche risorsa per i comuni che ne facciano richiesta”.
Legatissimo alla famiglia “resta quando tutto intorno cambia”, alla compagna Maria conosciuta nel ’95, nei banchi di scuola: “è un punto fermo, ci conosciamo da sempre, mi segnala gli errori, e quasi sempre ha ragione lei…..”, e il legame con Jacopo, il cane che è ormai un vip di Facebook lo ha avvicinato a quelle tematiche di sensibilizzazione alla cura degli aninali.
Politicamente nel centrodestra (An, Pdl, Diventerà Bellissima confluita in Fratelli d’Italia), sin da quando chi militava a destra era meno popolare, adesso vede crescere FdI a Messina QUI) in modo esponenziale. “Meloni ha fatto una traversata nel deserto con perseveranza e pazienza che sono poi i nostri valori”.
Croce era vice capo di gabinetto dell’assessore Razza quando è scoppiata la pandemia e la sua presenza è stata determinante nei collegamenti tra la Regione e Messina nei mesi del lockdown e della nascita della struttura d’emergenza covid “Siamo riusciti ad aprire l’area dell’ex Gazometro, l’hub in Fiera, devo dire che ho riscontrato una grande collaborazione da parte del comune, dell’Autorità Portuale, degli stessi Franza quando abbiamo dovuto utilizzare parte del serpentone per l’accesso all’hub. Nulla è stato facile, ma ha funzionato”.
Oggi è importante fare quel passo in più verso una sanità territoriale che soprattutto in una realtà come la provincia di Messina è importante: “ occorre valorizzare di più la collaborazione e l’ integrazione tra ospedali e territorio, delocalizzare attività non ospedaliere. Il Pnrr punta a questo. La provincia di Messina ha un problema di conformazione geografica e lo vediamo con le criticità di ospedali come a Lipari, Sant’Agata di Militello, Taormina. Le recenti riforme hanno badato meno alla vicinanza al paziente e più ai grandi poli. Penso che servirebbe un modello Messina in sanità che tenga in considerazione le peculiarità di questa conformazione geografica”.