A distanza di quasi 10 anni dall’abolizione delle Province, la politica siciliana si rende conto che la maggior parte dei Liberi Consorzi e delle Città metropolitane si trova senza risorse sufficienti per far fronte alle esigenze delle singole comunità territoriali. Una responsabilità che ha caricato di nuove e impegnative funzioni gli enti successori delle Province, senza tener conto, in particolare, del fatto che una quota consistente delle risorse di questi enti dipende dal bilancio, spesso in rosso.
Il sindaco di Salemi Domenico Venuti, in quota Pd, spiega, in una intervista rilasciata a ilSicilia.it, che l’impasse sarà difficile da sbloccare, nonostante si sia avviato all’Ars il percorso per la reintroduzione degli enti in questione, con l’elezione diretta di presidenti e consigli. Una discussione che sarà archiviata, dice Venuti, per mantenere un equilibrio all’interno del centrodestra, in particolare fra Fratelli d’Italia e la Lega. Il Partito democratico ha invece una posizione chiara sulle Province. La cancellazione da parte del governo Crocetta aveva come presupposto la riduzione dei costi della politica, ma ha ha penalizzato l’erogazione di servizi importanti per i cittadini e per la tutela del territorio: dalla viabilità, alla scuola e soprattutto al turismo. Venuti si augura che il dibattito sia proficuo. Il Pd sta maturando una visione complessiva che vede nelle autonomie locali un punto di riferimento ma anche un’occasione per valorizzare le differenze.
I sindaci devono fare i conti con gli enormi buchi nelle proprie casse e le difficoltà di chiudere i bilanci. Una situazione che affligge oltre il 50% degli enti locali. La mancanza di risorse impedisce agli amministratori locali di garantire i servizi essenziali, come ad esempio l’assistenza a disabili e anziani. L’opportunità del Pnrr si inserisce in questo contesto delineato dal primo cittadino di Salemi che alza la guardia rispetto ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinati ai comuni. Le risorse sono state destinate per il 60% al Sud per recuperare il gap con i comuni del Nord. Con Ali Sicilia, presieduta da Salemi, l’impegno sarà quello di parlare con il ministro Fitto.
E poi l’allarme su una autonomia differenziata che, per come è stata impostata – afferma il sindaco Venuti – rischia di aumentare il divario tra le varie aree del Paese. Venuti si appella al presidente della Regione Renato Schifani per fare chiarezza sulla sua posizione, una volta e per tutte. Il presidente di Ali Sicilia afferma che l’attuale progetto messo in campo dal ministro Calderoli è dannoso per l’Isola, soprattutto se a questo si aggiungono i problemi dati da uno Statuto regionale vecchio e che non consente una piena applicazione dell’autonomia per la Sicilia. Questioni da affrontare con il supporto di Anci Sicilia.