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Il colloquio

“Strage” di alberi a Palermo? Mineo: “Sono 2mila interventi di messa in sicurezza” CLICCA PER IL VIDEO

lunedì 9 Ottobre 2023

L’ultimo in ordine di tempo è quello di viale Michelangelo. Ma gli assi viari di Palermo che in questi mesi hanno visto l’abbattimento di grossi alberi sono diversi. Da via della Libertà a piazza Castelnuovo, da via Simone Cuccia a corso Calatafimi, decine sono le alberature che sono state eliminate.

Nessuna “strage di alberi”, però, sottolinea l’assessore comunale alle Politiche ambientali Andrea Mineo. Che motiva gli interventi spiegando che “Diversi studi e pubblicazioni scientifiche molto accreditate parlano di ‘senescenza delle specie arboree’. In città, in ambienti fortemente antropizzati, hanno cicli di vita più brevi che negli ambienti naturali. Per questa ragione, esaurito il loro ciclo di vita diventano pericolose per sé stesse e per la cittadinanza, come le robinie di viale Michelangelo o gli 80 platani sostituiti nei mesi scorsi in via della Libertà”.

Abbattuti gli alberi vecchi, si fa posto a piante e alberi nuovi, giovani e in alcuni casi anche di specie diverse rispetto a quelle precedenti, ornamentali e più compatibili con il contesto urbano. Sono ben duemila gli interventi di questo tipo che sono stati fatti nel 2023 a Palermo. Si tratta solo di operazioni di messa in sicurezza spesso richiesti dalle forze dell’ordine. “Stiamo lavorando per smaltire il pregresso, finalizzando tutti gli interventi e senza perdere un centesimo – sottolinea Mineo – dei finanziamenti che abbiamo acquisito. Però, sull’ordinario ci sono delle mancanze e delle lacune ataviche. Ci sono assi viari della città che non erano serviti da interventi da più di dieci anni, altri che non erano mai stati serviti da interventi di potatura e, soprattutto, abbiamo ereditato un parco mezzi datato anni ’80. Ovviamente questo non è immaginabile per la quinta città d’Italia. Così, d’accordo con il sindaco e il vicesindaco, che detiene la delega al bilancio, abbiamo portato avanti una linea d’intervento che vorremmo concretizzare a breve che prevede l’acquisto dei nuovi mezzi. Da qui, d’accordo con le nostre società partecipate, la formazione del personale idoneo ad eseguire gli interventi di potatura in sicurezza”.

Da un lato, maggiore attenzione da parte dell’amministrazione. Dall’altra, però, la cura del verde urbano dipende anche dai singoli cittadini: “Abbiamo reiterato una direttiva in cui chiediamo a tutti coloro che stanno eseguendo lavori pubblici su suolo stradale in presenza di specie arboree di chiamare gli esperti del verde urbano. Spesso accade che per un intervento maldestro l’albero viene privato di una parte delle radici. L’albero può risentirne anche dopo qualche anno, come nel caso di via delle Magnolie”, fa notare l’assessore.

Lo schianto del ficus avvenuto a febbraio 2023, infatti, secondo la relazione degli agronomi Giuseppe La Mantia e Claudio Benanti, è “imputabile alle condizioni della porzione radicale sulla faccia Ovest della pianta. Con ogni probabilità infatti, i lavori di manutenzione e rifacimento delle strutture e degli annessi servizi, effettuati nel tempo, hanno coinvolto ed irrimediabilmente danneggiato le radici con funzione di ancoraggio sul lato di trazione”. Né il muretto di cinta della proprietà privata né la pavimentazione del giardino privato sono stati “coinvolti dai movimenti della zolla. Tutto ciò lascia presumere non tanto ad un apparato radicale che si è “strappato” in seguito alle sollecitazioni del vento ma ad un apparato radicale inesistente lungo tutta la faccia Ovest, concludono i due tecnici.

Gli interventi su Monte Pellegrino

E, poi, c’è la questione incendi. Quello dei giorni scorsi alle falde di Monte Pellegrino ha rischiato di compromettere 6 milioni di interventi che in meno di un anno sono stati completati:

“Purtroppo, la Sicilia è stata funestata da incendi che – ci tiene a evidenziare l’assessore Mineo – nella stragrande maggioranza dei casi sono provocati dalla mano folle dell’uomo. Dobbiamo avere cura del nostro ambiente cittadino e del nostro meraviglioso territorio. Peraltro ritengo inimmaginabile che, in condizioni di quasi totale assenza di vento e con 25 gradi di temperatura, da un sentiero che è posto su strada partano incendi, ma questo saranno altri a doverlo accertare. La scorsa settimana siamo intervenuti per mettere in sicurezza la zona che è stata oggetto di un intervento svolto con fondi React, che a breve presenteremo alla cittadinanza. Si tratta di 180 ettari di riforestazione, l’intervento più grande mai avvenuto a Palermo“. Che ha rischiato di andare – letteralmente – in fumo.

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