Martedì 21 novembre si è tenuta a Palazzo dei Normanni (sala Gialla “Piersanti Mattarella”) una conferenza sul tema dell’eguaglianza di accesso all’impiego delle terapie curative per il trattamento delle allergie respiratorie.
L’iniziativa è stata voluta dal deputato regionale Giuseppe Catania (FdI), il quale sottolinea: “Sono grato a tutti i relatori che hanno partecipato a questa conferenza e fornito dati fondamentali per poter lavorare a un disegno di legge che preveda il sostegno della Regione per far sì che anche i siciliani possano usufruire di una terapia curativa come la terapia desensibilizzante. È compito delle istituzioni essere vicino al cittadino e sviluppare una politica inclusiva e non differenziante in base alla regione di appartenenza”.
Sono intervenuti alla conferenza la dirigente medico dell’ospedale pediatrico “Di Cristina” dottoressa Maria Valentina Catania insieme al dirigente medico dottor Aldo Barone, il professor Danilo Di Bona, direttore della scuola di specializzazione di Geriatria di Foggia, il presidente di FederAsmaallergie Mario Picozza, la Coordinatrice Nazionale FederAsmaallergie Filomena Buliaro e l’avvocato Valentina Bongiorno delegata FederAsmaallergie Sicilia, intervenuti in remoto. Si stima che ogni anno in Italia circa dieci milioni di persone si ammalino di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e la metà di essi ricorrano a cure.
Si calcola che circa il 20% per cento della popolazione soffra di allergie, fenomeno in crescita soprattutto tra i più giovani e le donne. In termini economici questa patologia incide più della tubercolosi e dell’Hiv combinati.
“Il finanziamento per supportare l’utilizzo della terapia desensibilizzante deve essere considerato un investimento a lungo termine– ha dichiarato il dottor Aldo Barone- Specialmente nei bambini, dove un utilizzo precoce della terapia permette di bloccare la cosiddetta marcia allergica, quindi un risparmio nel tempo a fronte di un investimento nel presente”. Della stessa opinione il professor Di Bona che ha documentato, attraverso studi di farmaeconomia, la fondatezza della valutazione positiva del rapporto costo-efficacia nei confronti della terapia desensibilizzante verso l’utilizzo della strategia sintomatica.