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Il caso

Ombre su concorso Atm Messina, Zante: “Atti in procura”. L’azienda: “Tutto regolare”

giovedì 21 Dicembre 2023

L’Atm ha risposto all’interrogazione urgente sul concorso espletato il mese scorso, ma per il consigliere comunale Dario Zante le ombre su almeno una delle selezioni, restano (QUI). E ha mandato tutto in Procura.

I DUBBI DI ZANTE

Facciamo un passo indietro. L’Atm in estate ha bandito selezioni per ricoprire con contratto di apprendistato professionalizzante 10 figure negli uffici e negli staff. Concluse le prove a fine novembre sono state pubblicate le graduatorie. Su una di queste, quella per una figura di operatore qualificato area amministrativa e servizi, Zante ha ravvisato ombre e perplessità. La più evidente è il terzo classificato, risultato idoneo con zero titoli (niente laurea né esperienza professionale) ma con punteggio alto al colloquio mentre chi aveva 50 è stato bocciato. Ulteriori dubbi Zante ha sollevato sulla nomina della Commissione e sull’ampia (per non dire totale) discrezionalità dei commissari stessi.

LA REPLICA DI ATM

Il presidente Atm Giuseppe Campagna ed il dg Iozzi hanno replicato spiegando che le modalità di scelta dei componenti della commissione esaminatrice della selezione pubblica sono avvenute in conformità e nel rispetto di quanto previsto dal “Regolamento per la selezione del personale dell’Azienda Trasporti Messina S.p.A.”  Rispettate anche le norme di materia di conflitti d’interesse ed eventuali parentele o incompatibilità.

Il consigliere comunale chiedeva anche lumi sui criteri di assegnazione dei punteggi discrezionali per le tipologie di “soft skill” e di “hard skill” previsti dall’art. 8 del bando di selezione pubblica e se di questi criteri e delle singole assegnazioni esistano i verbali. L’Atm ha risposto elencando le skill richieste dal bando.

I COLLOQUI

“Si precisa che il giorno della prova la Commissione si era riunita preliminarmente in forma riservata per determinare le domande, sugli argomenti previsti nell’avviso di selezione, che poi sono state stampate singolarmente, validate con timbro aziendale, piegate in maniera tale che non potevano essere individuate dal candidato e inserite in un contenitore trasparente. Successivamente la commissione si recava nella stanza adibita ai colloqui e, in seduta pubblica, iniziava a chiamare i candidati in ordine di convocazione. Ai candidati, ad inizio colloquio, venivano fatte due domande di presentazione in cui veniva richiesto una breve illustrazione del curriculum vitae (studi ed esperienze lavorative) e motivazioni della candidatura. Ad ogni candidato vengono fatte mescolare le domande all’interno del contenitore e ne vengono fatte estrarre personalmente tre a caso. Successivamente, alla fine di ogni singolo colloquio, le stesse domande vengono ripiegate e reinserite dalla Commissione all’interno del contenitore, in maniera tale che le domande, da cui partire per effettuare l’estrazione casuale, siano le medesime per ogni singolo candidato”.

Quanto ai criteri di votazione dei singoli candidati ogni commissario ha formulato un voto sintetico e successivamente si è tenuto un confronto in seduta collegiale per redigere il giudizio complessivo di ogni candidato. “ Sul punto è pacifico che trattasi di una valutazione discrezionale formulata, sotto forma di mero appunto, ad insindacabile giudizio del singolo commissario non acquisibile agli atti ufficiali della selezione”.

IL CASO

C’era poi il caso del terzo idoneo che ha totalizzato 31 punti al colloquio (e zero per laurea ed esperienza) mentre sono stati boccati candidati con 50 di punteggio. “Si precisa che il punteggio massimo attribuibile era pari a 100, di cui 50 punti per i titoli preferenziali e 50 per la prova orale (colloquio). La mancanza di titoli preferenziali non era ostativa, in quanto tali,  all’ammissione al colloquio, il cui superamento, diversamente, richiedeva il raggiungimento di una soglia minima di punteggio pari ad almeno 30 punti su 50 (punteggio minimo per conseguire l’idoneità) come puntualizzato dall’art. 8 del bando.  Nel caso di specie si richiedeva il raggiungimento di una soglia minima di punteggio pari ad almeno 30 punti su 50 (punteggio minimo per conseguire l’idoneità) come puntualizzato dall’art. 8 del bando. Per tutti i profili non saranno ritenuti idonei i candidati che avranno conseguito un punteggio al colloquio inferiore a punti 30. Dalla lettura della graduatoria è facilmente rilevabile che i candidati con punteggio complessivo finale pari a 50 hanno conseguito punti 30 per titoli preferenziali e solo punti 20 al colloquio, insufficienti a conseguire l’idoneità. Contrariamente il candidato con punteggio complessivo finale pari a 31, pur in mancanza di titoli preferenziali (punti 0) ha conseguito punti 31 al colloquio risultando, pertanto, idoneo al profilo selezionato”.

ZANTE: ATTI IN PROCURA

In sintesi i candidati con laurea ed esperienza, spiega Atm, hanno fallito il colloquio. Il consigliere comunale Dario Zante però non è affatto convinto: “Meritocrazia e trasparenza sono stati sviliti da Atm con questa risposta, mi domando come sia possibile che titoli certi come la laurea e l’esperienza valgano nulla di fronte ad un colloquio….”. Gli atti vanno in Procura mentre anche il Pd Felice Calabrò commenta “questi bandi dovevano essere impugnati sin dall’inizio. Si deve fare chiarezza”.

 

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