Dopo mesi complessi e articolati l‘Università degli studi di Messina ha una nuova guida.
Tra aspettative e sfide future, la rettrice Giovanna Spatari, eletta lo scorso novembre, ha raccontato a Bar Sicilia gli obiettivi di medio e lungo termine, a partire dalla scommessa che ha accettato e ha rivendicato con orgoglio il suo ruolo di donna alla guida dell’Ateneo.
Ai microfoni di Maurizio Scaglione e Giuseppe Bianca, Spatari ha sottolineato l’importanza di condurre le battaglie di genere e di inclusione, che hanno sempre contraddistinto la sua carriera, e la vicinanza agli studenti, con un occhio di riguardo alle loro necessità, ai loro bisogni e al diritto allo studio.
Tra gli argomenti discussi nel corso della puntata anche il dialogo con il territorio e le istituzioni, come la Regione o il Ministero. Da una parte, infatti, la rettrice ha evidenziato il ruolo fondamentale ricoperto della collaborazione e dal confronto con il territorio e le imprese locali, senza dimenticare però le problematiche che affliggono non solo UniMe ma tutte le Università italiane. Il tema dell’accesso alla facoltà di Medicina è uno di questi: il numero chiuso, l’ingresso nel mondo della professione, i problemi strutturali, la contrapposizione che permane tra il paradosso dei meriti che mancano e il numero programmato dei ragazzi che possono accedere.