Vincitori e vinti nella vicenda delle nomine dei manager delle Asp siciliane si trovano principalmente tra i confermati, gli avvicendati e gli esclusi. Tra i volti di maggior peso e notorietà della sanità siciliana, spicca tra gli esclusi Fabrizio De Nicola, uno dei professionisti del settore dotato di più esperienza. Il puzzle dei partiti invece ha dei vincitori innegabili, capaci di guadagnare dall’esito finale della vicenda la fetta più grossa della torta.
In particolare è il governatore siciliano Renato Schifani a guidare il suo partito alla migliore acquisizione nel rapporto tra posti richiesti e ottenuti. Gli azzurri infatti oggi si godono il
risultato. Cuffaro e Lombardo hanno difeso le posizioni, con l’autonomista leggermente vincente ai punti in un ipotetico confronto con l’amico-rivale agrigentino.
La stessa capacità di intercettare e ottenere la miglior performance, in questa storia non è venuta dai meloniani di Sicilia.
La giunta di governo infatti ieri ha deliberato, su proposta dell’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo, le designazioni dei nuovi manager della sanità siciliana. I nominativi dei direttori generali delle 15 strutture sanitarie regionali e dei 3 policlinici universitari, così come previsto dalla normativa vigente, sono stati scelti dalla rosa dei 49 idonei stilata sulla base delle valutazioni della Commissione di selezione. In attesa del completamento dell’iter con il parere della commissione Affari istituzionali dell’Ars, i designati già da oggi sono alla guida delle stesse aziende in qualità di commissari straordinari.
La griglia dei 18 nomi si compone di riconferme, mancate riconferme e nuovi ingressi.
Tra gli uscenti, quelli non riconfermati sono Bernardo Alagna (Asp Messina), Francesco Iudica (Asp di Enna), Fabrizio Russo (Asp di Ragusa), De Nicola (“Garibaldi” di Catania), Maurizio Montalbano (Policlinico di Palermo), Giampiero Bonaccorsi (Policlinico di Messina).
I riconfermati sono: Daniela Faraoni all’Asp di Palermo, Maurizio Letterio Lanza al “Bonino Puleio”, Mario Carmelo Zappia all’Asp di Enna, Salvatore Lucio Ficarra all’Asp di Caltanissetta, Alessandro Caltagirone all’Asp di Siracusa, Salvatore Emanuele Giuffrida al “Cannizzaro” Catania, Gaetano Sirna al Policlinico Catania, Walter Messina al “Civico” Palermo e Roberto Colletti a “Villa Sofia-Cervello” Palermo:
Le new entry sono le seguenti: Giuseppe Laganga Senzio all’Asp Catania, Giuseppe Cuccì all’Asp di Messina, Giuseppe Capodieci all’Asp di Agrigento, Pino Drago all’Asp di Ragusa, Ferdinando Croce all’Asp di Trapani, Giuseppe Giammanco al “Garibaldi” Catania, Giorgio Giuli al Policlinico di Messina, Maria Grazia Furnari al Policlinico Palermo.
Adesso occorre mettere a fuoco il mosaico determinato dal governo Schifani.
Forza Italia e Fratelli d’Italia rimangono comunque i partiti del centrodestra che più di tutti hanno caratterizzato e inciso nella nuova mappa dei vertici della sanità siciliana.
Sul nome di Walter Messina è arrivata la convergenza più ampia del gruppo di Fratelli d’Italia a Palermo; oltre ad Alessandro Aricò infatti, Carolina Varchi, Raoul Russo, Giampiero Cannella, Giuseppe Milazzo e Fabrizio Ferrara hanno contribuito alla sua designazione. Uniche eccezioni di questo fronte sono Francesco Scarpinato, assessore regionale ai Beni culturali che non avrebbe dato indicazioni, e Marco Intravaia e Nicola Catania che ha contribuito alla indicazione di Marzia Furnari nominata alla fine al Policlinico di Palermo dopo essere stata in ballottaggio anche per la sede di Trapani.
Messina passa dall’Azienda Ospedale Riuniti “Villa Sofia Cervello” all’Arnas Civico di Palermo. Invece, Roberto Colletti (vicino a Totò Cuffaro) subentra a quest’ultimo completando l’inversione fra le postazioni dei due manager.
Fratelli d’Italia ha indicato i manager delle Asp di Messina, Trapani e Ragusa. Su Messina ci sono Maurizio Lanza che esce dall’Asp di Catania per approdare al “Bonino Puleio”, Catena Di Blasi, new entry, al “Papardo”, Giuseppe Cuccì all’Asp di Messina.
Altro volto nuovo è Ferdinando Croce chiamato a dirigere l’Asp di Trapani al posto di Vincenzo Spera. L’avvocato amministrativista messinese è stato capo della segreteria tecnica dell’ex assessore alla Salute Ruggero Razza. Il più giovane tra quelli nominati in Italia nel suo ruolo, è stato a lungo in corsa per l’ambita poltrona del Civico di Palermo. Nel suo caso, oltre alla pluralità dei consensi di stima Intravaia e lo stesso Catania hanno contribuito a incasellare il nome.
La Dc ha perso non solo Ragusa, ma anche Agrigento. Giuseppe Capodieci, un altro dei favoriti del partito azzurro, è stato chiamato a dirigere l’Asp di Agrigento subentrando a Giorgio Santonocito, a Giuseppe Drago è stata assegnata l’Asp di Ragusa, su cui si è speso Giorgio Assenza. Mario Carmelo Zappia va all’Asp di Enna, una nomina alla quale hanno contribuito i democristiani.
I manager individuati sul capoluogo etneo sono invece Giuseppe Laganga Senzio all’Asp di Catania, Salvatore Emanuele Giuffrida riconfermato presso l’Azienda ospedaliera ‘Cannizzaro’, Giuseppe Giammanco al ‘Garibaldi’ che come accennavamo va al posto di Fabrizio De Nicola.
I manager dell’Asp di Caltanissetta e quella di Siracusa si scambiano di posto: rispettivamente Salvatore Lucio Ficarra (che torna nella sua provincia) e Alessandro Caltagirone.
La Regione ha così definito i nuovi assetti della sanità in Sicilia nei tempi stabiliti, sulla base di figure qualificate sul piano della professionalità per la guida delle aziende e degli ospedali. I neo manager dovranno gestire la delicata fase che il sistema sanitario regionale si accinge a vivere, in attuazione delle linee che il governo intende imprimere per rendere il settore più moderno, efficiente, sostenibile economicamente e, soprattutto, sempre più attento ai cittadini.