Il gruppo parlamentare della Dc va ad allargarsi passando da 5 a 6 componenti. Ad occupare uno scranno tra le fila dei nuovi democristiani a Sala d’Ercole potrebbe arrivare Salvatore Giuffrida, primo dei non eletti alle scorse elezioni regionali e che prende il posto del deputato decaduto Davide Vasta (CLICCA QUI). La comunicazione ufficiale avverrà nei prossimi giorni.
Nel frattempo la Democrazia cristiana, tra new entry e tesseramenti, si prepara alla competizione elettorale delle Europee di giugno. Cosa farà Totò Cuffaro per portare la Balena bianca a Bruxelles?
Le posizioni non sono sono ancora del tutto chiare, il segretario nazionale è in una fase di ascolto e l’ipotesi del ponte con i renziani non è da ritenersi ancora tramontata, nonostante e deflagrazioni che potrebbe determinare.
Sfumato il patto di ferro con Forza Italia, che pensa di candidare Caterina Chinnici, da un lato c’è chi spinge verso l’accordo elettorale con la Lega e chi addirittura non esclude l’idea di arrivare ad un patto con Italia Viva. Argomenti dunque che rimangono in campo al netto delle smentite e delle precisazioni del suo leader. QUI
Ma allearsi con Renzi “che prega Cuffaro per stringere l’accordo, così come lo prega Salvini tramite Durigon e i deputati leghisti dell’Isola” si fa scappare sbottando uno dei cuffariani più in vista significherebbe, secondo alcuni, mettere a rischio i rapporti politici regionali con i propri alleati e non solo sul fronte del dialogo con il governo Schifani, ma anche all’Assemblea regionale siciliana.
Dall’altro lato, la possibilità di lavorare perché possa esserci una lista autonoma dei Popolari è più allettante e coerente con il percorso portato avanti dalla Dc sino adesso. E’ questo il progetto che preferisce invece Carmelo Pace, capogruppo all’Ars, che, intervenendo sull’argomento, lo dice senza tanti giri di parole: “All’interno del partito sono tra quelle anime che vuole andare da solo, non voglio andare né con Renzi né con la Lega”.
Andare da soli sarebbe certamente la scelta più dolorosa, costringendo il partito a candidarsi per raggiungere un risultato che soddisfi tutti, chi auspica almeno il 10% in Sicilia. E i primi a scendere in pista sarebbero lo stesso Cuffaro (primo in lista) e poi Carmelo Pace e Ignazio Abbate, ma allo stesso tempo si eviterebbe di rompere con gli alleati della coalizione.
Tra domani e dopodomani ci dovrebbe essere un incontro con Cuffaro e i suoi fedelissimi per mettere a fuoco una strategia e il lavoro da intraprendere per vincere questa importante sfida politica.