Stop al “percorso” e via al lungo rush finale di dieci partite. Lecco potrebbe rivelarsi l’ultima fermata e per non scendere, con qualche turno d’anticipo, dal treno che fa capolinea al secondo posto il Palermo sarà obbligato a vincere. Senza troppi fronzoli così si presenta la ventinovesima giornata di campionato.
Come un pugno allo stomaco, il secondo tempo di Cremona ha letteralmente stordito e steso i rosa. Contro Ternana e Brescia i postumi rimediati allo Zini hanno preso il sopravvento mettendo il club di viale del Fante a nudo, sfoggiando tutte le sue fragilità. Una squadra farraginosa, distratta e “narcolettica“ che nonostante i tanti “aggiustamenti” è riuscita, seppur migliorando tanti aspetti rispetto alla passata stagione, a deficitare sotto alcuni importanti tasselli, prima fra tutte la difesa. Riavvolgendo il nastro a un anno fa, sempre al medesimo turno, erano trentadue le reti subite, oggi sei in più. Nulla è servito dunque l’approdo di innesti di grande esperienza. I tempi di quando la retroguardia siciliana era la migliore della cadetteria ormai è solo un miraggio sbiadito.
Un gioco fin troppo offensivo, che impone alla compagine rosanero di scoprirsi e farsi cogliere in alcuni casi impreparata, o c’è dell’altro? I singoli incidono sia nel bene sia nel male e i tifosi palermitani hanno potuto constatarlo con i propri occhi. E’ toccato a Lund, a Pigliacelli, a Ceccaroni o a Marconi, giusto per citare le ultime uscite. Il clima è rovente e anche l’aria all’interno dello spogliatoio potrebbe celare più di qualche tensione o nervosismo. Una cosa appare certa. Fake news o verità, le chiacchiere sull’ipotetico esonero sono piombate su Torretta come un enorme macigno. La piazza ha ormai compreso la pazienza lungimirante del City Group ma le possibilità che si realizzi una staffetta in panchina, tra Corini e un profilo nuovo di zecca, non sono mai state così insistenti come nel post-Brescia. La terra natia ha certamente giocato un brutto scherzo al tecnico di Bagnolo Mella che al Rigamonti-Ceppi sarà chiamato a riscattarsi. Domare la “Cenerentola” di B, però, non sarà un’impresa facile. Già all’andata la fame della neopromossa aveva preso in contropiede i rosanero, segnando l’inizio dell’irreparabile crisi.
Le tappe lombarde finora hanno portato sfortuna ai palermitani. Lecco-Palermo sarà una sorta di gioco delle sedie. Al contrario della società araba, per il patron Di Nunno è stata una settimana caratterizzata dai continui sbalzi d’umore. Prima il buon servito ad Aglietti e la richiamata a Foschi, poi il dietrofront. Anche il traghettatore dei blucelesti sembra avere le ore contate. Lombardi e siciliani corrono per due obiettivi opposti ma l’epilogo che si prospetta dallo scontro di domenica non sarà poi così diverso. Tutto dipenderà dal lato in cui l’ago della bilancia deciderà di pendere. Corini o Aglietti, di chi sarà la testa tagliata al termine dei novanta minuti?