Sulla strada che porta alle Europee, il fronte dei movimenti civici che sta mettendo insieme Cateno De Luca in vista del voto dell’8 e 9 giugno, continua a riservare sorprese. Un nuovo colpo di scena è stato svelato questa mattina proprio dal leader di Sud chiama Nord che ha fatto sapere di aver scoperto un “Giuda” tra i suoi alleati. Il sindaco di Taormina ha già aggregato nella sua lista il Partito Popolare del Nord (i dissidenti leghisti di Roberto Castelli), Popolo Veneto, Capitano Ultimo, Movimento per Italexit, Civici in Movimento e Rizzi (l’animalista Enrico Rizzi) e altri sei alleati li annuncerà nei prossimi giorni a Roma. La missione di De Luca per provare a raggiungere la quota del 4% assume contorni quasi “profetici”, visto che lui stesso parla di 12 “apostoli”, gli alleati che intende mettere insieme da qui alle prossime settimane per l’appuntamento con il voto delle Europee. Ed è proprio in questo contesto che sarebbe già emerso un “tradimento” all’interno del fronte deluchiano.
“In questo momento ci sono cinque o sei movimenti che stanno raccogliendo le firme – ha spiegato De Luca -. Sono movimenti fuori dal sistema, noi abbiamo lanciato un appello a tutti e siamo convinti che la Pasqua sarà un momento di riflessione. Giovedì a Roma faremo una conferenza stampa dove due di questi cinque movimenti che hanno iniziato la raccolta firme, aderiranno al progetto del nostro fronte della Libertà. Ne rimarrà una che in questo momento viene sostenuta dal sistema. Gli stanno mettendo a disposizione autenticatori, firme, e sapete perché? Perchè devono fare di tutto, dopo aver tentato di far saltare il nostro progetto. Ho detto sabato scorso a Milano che il progetto si articolerà con 12 movimenti politici civici e di area. Saremo 12 come gli “apostoli, e quindi la gente si chiederà se c’è anche Giuda. La risposta è sì. C’è Giuda. Ma ancora è presto per scovarlo e cacciarlo. Gli faremo portare avanti la sua missione. E al momento opportuno interverremo e non gli daremo la possibilità di venderci al nemico per 30 denari. Quando il 6 aprile presenteremo la nostra iniziativa in piazza Santi Apostoli a Roma e apriremo la nostra campagna elettorale, in quel momento ci saranno delle modifiche ed emergeranno gli ultimi retroscena. Ora devo andare avanti e fare finta che Giuda non ci sia. Il disegno si è compiuto ma non finirà con la nostra crocefissione, prima di mettermi accanto certi personaggi ho fatto una buona provvista di antidoti. Il 6 aprile saremo in 12 più noi che siamo i federatori del progetto”.
La strategia di De Luca si delinea in termini abbastanza chiari con la volontà di attendere ancora i prossimi giorni per chiudere il cerchio e capire cosa faranno i “non allineati”. De Luca ha la convinzione che tra i movimenti che in questa fase sono impegnati nella ricerca delle firme ci sarà qualcuno o forse tutti, che non arriveranno a completare la raccolta e a quel punto saranno tagliati fuori dalla competizione, con l’unica opportunità di rientrare in gioco che sarebbe quella di allinearsi con chi ha già il simbolo, come nel caso di Sud chiama Nord. Molto difficile, se non da escludere, che possa esserci una ricomposizione con la compagine di Marco Rizzo (Dsp), con il quale sono volati stracci e accuse pesanti dopo l’accordo che era stato siglato a febbraio e poi è saltato, tenendo anche conto dello scontro pesante che si è scatenato tra l’altro leader di Dsp, Francesco Toscano e lo stesso De Luca. E’ alle prese con le firme anche Gianni Alemanno, con Indipendenza e anche con l’ex sindaco di Roma c’era un accordo che poi è saltato ma qui anche se ognuno ha preso la propria strada, i toni non sono stati poi duri e bisognerà vedere se si è compiuto un divorzio o magari una separazione che a volte porta a qualche ritorno di fiamma.
Il sindaco di Taormina sta “monitorando”, invece, la situazione di Michele Santoro, impegnando in una corsa contro il tempo per trovare 75 mila firme entro il 30 marzo per la sua lista “Pace terra dignità”. Potrebbero registrarsi novità su questo fronte se Santoro dovesse fallire l’obiettivo delle firme, che rappresenta la condicio sine qua non per partecipare alle Europee con una sua lista. Le sorprese, insomma, non sono ancora finite e De Luca vuole provare l’impresa e l’obiettivo di arrivare a Bruxelles passa dalla necessità di ottenere l’8 e 9 giugno almeno un milione di voti in tutta Italia. Lui, intanto, preannuncia provocatoriamente “lo sbarco dei mille al contrario”, in modalità garibaldina: “Partiremo in mille da Fiumedinisi e diventeremo un milione l’8 e 9 giugno”.