Il suo nome circolava da tempo tra i possibili candidati della Lega. Per Nino Germanà, vice presidente del gruppo Lega al Senato, segretario della Commissione Ambiente e Trasporti, l’idea di scommettersi alle Europee era molto più di una suggestione (QUI) e lo aveva fatto presente anche al commissario regionale Claudio Durigon sceso in Sicilia per fare sintesi in un momento complesso per il partito siciliano(QUI). Dopo Pasquetta il senatore messinese ha annunciato che sarà in lista.
IL PONTE IN EUROPA
E’ stata la rottura del patto federativo (per la verità mai apparso solido) tra Lombardo e la Lega ad accelerare la decisione?
“La mia candidatura nasce prima, Lombardo non c’entra nulla- risponde Germanà- Avevo già dato la mia disponibilità durante una riunione dei vertici del partito con Durigon mesi fa. Scendo in campo per mettere a disposizione del partito e della mia comunità la mia esperienza e le mie competenze. Oltretutto, il progetto del Ponte sullo Stretto, in cui io, il vicepremier Matteo Salvini e tutta la Lega crediamo e sulla cui realizzazione stiamo lavorando con forza e determinazione, sarà la bandiera della mia campagna elettorale con l’obiettivo di esserne portavoce in Europa. Dall’esito delle elezioni europee dipende il futuro dei nostri figli. L’Europa deve tornare ad essere madre e non matrigna e riallacciare il legame con le istanze dei territori. Più Italia in Europa e non viceversa”.
IL DIVORZIO MPA-LEGA
Nell’annunciare il divorzio tra Mpa e Lega l’ex governatore Raffaele Lombardo ha in sostanza detto che il “matrimonio” politico non ha retto per colpa dei leghisti siciliani che si sono opposti all’intergruppo e l’hanno preso a picconate. Per Germanà non è andata proprio così: “In un matrimonio bisogna essere in due, essere entrambi convinti ed essere consapevoli che anche i tempi hanno la loro importanza. Occorre saper cogliere i tempi giusti ed evitare di dettare le regole in casa d’altri. Non si può fare in fretta e furia un intergruppo senza tenere in considerazione il preciso momento che stava attraversando la maggioranza impegnata in ben altre priorità che evidentemente non erano le stesse di Lombardo”.
Per Germanà quindi più che matrimonio c’è stata una “fuitina” per dirla in siciliano, e proprio per questo definirlo divorzio è eccessivo. La cronaca politica di quei giorni del resto ha riportato lo scarso entusiasmo che si era registrato sopraTtutto da parte dei leghisti sul patto federativo.
LEGA RADICATA
“Sono certo di una cosa, la Lega in Sicilia è un partito già radicato e rappresentativo dei territori che non ha bisogno certo di altri per esprimersi e per andare avanti- risponde il senatore messinese-Alle Europee avremo una lista forte con otto candidati che si metteranno in gioco con orgoglio e concorreranno per dimostrare il proprio valore e per il bene e il futuro dei siciliani”.
SENZA MPA DEBOLI?
C’è chi dopo che l’Mpa si è sfilata e viene data in direzione Forza Italia o Fratelli d’Italia (più quotata la prima con Caterina Chinnici come destinataria del sostegno elettorale) vede la Lega più debole alle urne con possibili conseguenze dopo il voto. Molti si chiedono se l’esito delle europee avrà ripercussioni sul governo Schifani e sulla composizione della giunta. Si sussurrano ipotesi di rimpasto.
“I piccoli movimenti regionali che non superano la soglia di sbarramento hanno sempre bisogno dei partiti nazionali se vogliono concorrere quindi il venire meno ai patti rende più debole chi ha più interesse, quindi non certamente noi- prosegue Germanà- Oggi inoltre possiamo contare sull’alleanza chiusa proprio in questi giorni con l’Udc di Lorenzo Cesa, un partito che va ben oltre la Sicilia ed è radicato su tutto il territorio nazionale. Lorenzo Cesa oltre ad essere un amico e’ una persona seria che darà un contributo importante alle Europee ma anche in futuro. . Quanto alle conseguenze del voto si tratta di un tipo di elezione senza coalizione che dimostrerà, come ho detto, il buono stato di salute dei partiti che governano la Regione. E la Lega sta benissimo”.
Se chiediamo a Germanà se ci sia ancora spazio per altre alleanze, magari “last minute” il senatore risponde che è possibile per quelle realtà civiche e territoriali che si riconoscono nel progetto della Lega di Salvini “nessuno spazio per chi è mosso da interessi di bottega”.