Il turismo “made in Usa” è sempre più trainante e dominante nelle dinamiche dell’ospitalità a Taormina. E’ quanto emerge da una riunione svoltasi al palazzo municipale di Taormina tra l’Amministrazione Comunale di Taormina ed Expedia Group. Da un’analisi approfondita sul mercato di Taormina emerge che il 32% degli arrivi proviene dagli Stati Uniti, il 10% dal Regno Unito, il 7% dall’Australia ed il 6.5% dal Canada. In totale l’89% degli arrivi sono Internazionali. Gli americani risultano essere quelli con la più alta capacità di spesa con 700 euro di media per camera a notte, seguiti dagli australiani con 459 euro ed i canadesi 380. La permanenza media a Taormina di questi mercati è mediamente di tre notti.
La riunione tenutasi in municipio alla presenza del sindaco De Luca, con il responsabile Italia e Malta Expedia Media Solutions Salvo Bellone e l’assessore Jonathan Sferra, ha tracciato quella che è la situazione attuale dei flussi turistici a Taormina e le prospettive che potrebbero determinarsi all’orizzonte, con l’obiettivo che rimane quello di arrivare all’agognata destagionalizzazione.
“Abbiamo analizzato – ha fatto sapere il sindaco Cateno De Luca – i dati forniti da Expedia Group relativi al flusso turistico per attuare strategie di destagionalizzazione. Taormina, insieme a Roma, secondo i dati di Expedia, si distingue per la sua notevole capacità di ripresa rispetto al 2019, superando le altre maggiori località turistiche italiane. Nel 2023, Taormina registra infatti il più alto tasso di crescita tra le destinazioni top 15 d’Italia rispetto al 2022, con un aumento del 40% della permanenza media, un dato che la indica come la più performante in Italia”. “Nella nostra strategia di destagionalizzazione si stanno mettendo in atto azioni concrete che mirano ad incrementare la visibilità di Taormina come destinazione turistica oltre la classica stagione mettendo in campo risorse anche a sostegno delle attività imprenditoriali che resteranno aperte 365 giorni l’anno”, hanno aggiunto De Luca e Sferra.
Allo stato odierno delle cose il mercato americano rimane quello principale a Taormina, dove da due anni a questa parte i vacanzieri provenienti da oltre Oceano sono diventati il più importante segmento dell’industria dell’ospitalità nella Perla dello Ionio. Sono stati superati, in tal senso, due mercati storici, che da sempre erano quelli principali sulla scena di Taormina, ovvero la Gran Bretagna e la Germania. E adesso, insieme agli Stati Uniti, sono in crescita anche i flussi provenienti da altre realtà come Australia e Canada.4
“Siamo cautamente ottimisti per la stagione turistica 2024 che si preannuncia sulla falsa riga di quella 2023, che è stata l’annata migliore e che ha superato in percentuale anche i numeri del 2019, ultimo anno pre-pandemia”, ha evidenziato il presidente dell’Associazione Albergatori Taormina, Gerardo Schuler. “La clientela – ha detto Schuler – anche quest’anno sarà prevalentemente internazionale, con il movimento italiano nei ponti e nel periodo estivo. Sarà comunque interessante anche il ponte tra il 25 aprile e 1 maggio. Anche nella stagione 2024 il primo mercato turistico a Taormina sarà americano, e a seguire australiani, canadesi e inglesi”. La sfida, ad ogni modo, rimane quella del prolungamento
Proprio all’inizio di questa settimana, tra l’altro, il Comune di Taormina ha lanciato TaoBot, l’innovativo chatbot progettato per trasformare l’interazione tra i visitatori e i servizi turistici. “Si tratta di un progetto sostiene Sferra – destinato a diventare un punto di riferimento per l’industria del turismo locale. Tecnologia all’Avanguardia e basato su ChatGPT, TaoBot offrirà risposte immediate e personalizzate alle richieste dei turisti”.