Sono 250 mila in Sicilia i lavoratori sotto la soglia di povertà. Il numero di coloro, cioè che, pur avendo un’occupazione non riescono a far fronte alle proprie necessità e a quelle della loro famiglia a causa di un reddito troppo basso. La stima è della Cgil Sicilia che, in una nota, sottolinea che “a determinare questa si situazione si incrociano più fattori: la precarietà, l’utilizzo di contratti non standard, il part time involontario, la non continuità lavorativa, il mancato rinnovo dei contratti nazionali, la bassa offerta di lavoro”.
Proprio due giorni fa è stata l’Istat, nel rapporto annuale 2024, a certificare per l’intero Paese la “vulnerabilità economica dei lavoratori“, a causa di dinamiche dei prezzi che hanno costantemente eroso il potere d’acquisto delle retribuzioni, sceso del 4,5%. , con la povertà assoluta a livelli mai toccati da 10 anni.
“In più la Sicilia– osserva il segretario generale della Cgil regionale, Alfio Mannino – non cresce neanche il termini di Pil. Segnaliamo da anni il problema che non solo manca il lavoro qui, con quote di disoccupazione soprattutto giovanile e femminile altissime ma quello che c’è è lavoro povero, precario, sfruttato e insicuro , con 16 morti sul lavoro solo quest’anno. Tristemente possiamo affermare che non si registra nulla di nuovo – rileva Mannino – e in questo contesto i referendum sul lavoro proposti dalla Cgil acquistato una importanza decisiva. Attraverso di essi vogliamo mettere la prima pietra per ricostruire un diritto del lavoro che è stato demolito negli ultimi 20 anni con leggi sbagliate che hanno peggiorato le condizioni di lavoro e di vita delle persone”.
Entra nel vivo proprio in questi giorni la campagna della Cgil per la raccolta delle firme sui quattro quesiti referendari proposti dal sindacato per “il lavoro stabile, dignitoso, tutelato, sicuro”. Più di 60 banchetti e gazebo saranno allestiti domani e dopodomani in tutta l’Isola, dove si potranno assumere informazioni e firmare. Sintetizza Mannino: “Se si è licenziati ingiustamente deve essere garantito il diritto al reintegro, vogliamo innalzare le tutele contro i licenziamenti illegittimi anche per chi opera nelle piccole imprese, i contratti a termine devono rispondere a causali specifiche e temporanee, nel sistema degli appalti occorre affermare la responsabilità solidale del committente. Cominciamo da qui – sottolinea– per ricostruire il Paese e ridare dignità al lavoro. Facciamo appello ai siciliani a firmare per i referendum e poi ad andare a votare”
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