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Le indagini archeologiche

Alla scoperta della Villa romana a Realmonte, Malfitana: “Un’occasione di formazione per gli studenti”

mercoledì 5 Giugno 2024
Daniele Malfitana

Valorizzare i beni archeologici siciliani significa preservare e tramandare la conoscenza del nostro patrimonio culturale. La campagna di scavi prosegue a passo spedito nell’Isola e l’esempio più recente riguarda le indagini archeologiche alla Villa romana di contrada Durrueli a Realmonte (Agrigento), partite lunedì, condotte dalla Scuola di specializzazione in beni archeologici dell’ateneo etneo diretta da Daniele Malfitana, professore ordinario di Metodologia della ricerca archeologica all’università di Catania, insieme ad un team  multidisciplinare.

Altri enti stanno seguendo la campagna di scavi, quali gli istituti di Scienze del patrimonio culturale (sede secondaria di Catania) e di Studi sul Mediterraneo antico di Napoli, e il Parco Archeologico della Valle dei Templi, diretto da Roberto Sciarratta.

La Villa romana, che sorge a pochi chilometri da Agrigento, rappresenta un contesto archeologico straordinario delimitato a Sud dal litorale marino, e ad a Est da ciò che resta del fiume Cottone. Essa fu scoperta nel 1907, durante i lavori per la costruzione dei binari ferroviari, ed esplorata parzialmente da Antonino Salinas. L’obiettivo, spiega il professore Malfitana, è quello di chiarire natura, struttura e funzioni della villa. Le indagini stratigrafiche messe in cantiere in alcuni settori del complesso residenziale serviranno a definire aspetti finora poco chiari della struttura sorta a pochi passi dal mare e dalla Scala dei Turchi.

“Le attività che stiamo provando a fare sono finalizzate a definire nuovamente la perimetria della villa e di tutti gli ambienti – ha detto il professore Malfitana -. Nasce probabilmente alla fine del primo secolo a.C. e si sviluppa per tutto il secondo secolo d.C. e poi viene abbandonata. Vogliamo capire, a questo punto, l’articolazione degli spazi e la fase originaria della struttura. Si tratta di una villa residenziale che si affacciava sul mare, appartenente a personaggi di alto rango sociale che lì trascorrevano le loro giornate di ozio. Una villa ben organizzata dotata di un impianto termale, caratterizzata da decorazioni a mosaico con rappresentazioni di Scilla e anche di Poseidone. Gli scavi hanno uno scopo altamente didattico perché sono presenti oltre venti allievi della scuola di specializzazione in archeologia con laurea magistrale nel settore, e queste attività rappresentano certamente una vera e propria palestra formativa per le metodologie di scavo, di documentazione e di rilievo anche con drone. Si procede con gli scavi riprendendo anche la vecchia documentazione, perché la villa romana fu scoperta agli inizi del 900 durante i lavori di costruzione della ferrovia che collegava Porto Empedocle a Siculiana. Allora, fu deciso di variare il percorso per salvare la villa e attraverso le ricerche di archivio siamo riusciti a recuperare grazie alle ferrovie dello Stato i vecchi disegni che ritraevano la struttura e con questo tipo di lavoro siamo.in grado di ricostruire l’impianto nel territorio”. 

“L’obiettivo – prosegue Malfitana –  non è soltanto quello di capire l’organizzazione complessiva di questa villa. Dobbiamo tenere in considerazione il fatto che la struttura sorge in una zona importante e potrebbe diventare nel futuro un bene attrattivo dal punto di vista turistico. Siamo in piena sintonia con il parco archeologico di Agrigento, tra i più importanti in Sicilia e che conduce una attività di valorizzazione rilevante. Devo anche ringraziare il sindaco del comune di Realmonte, Santina Lattuca, molto vicino alle nostre attività e che ha dato, inoltre, la disponibilità di alloggio e vitto per tutti gli studenti. C’è una forte sinergia tra istituzioni e università e Cnrr per raggiungere tutti insieme lo stesso obiettivo”.

Il coinvolgimento della città di Realmonte e dei tanti turisti che nei mesi estivi affollano la zona consentirà infatti di far visitare al pubblico il cantiere di scavo, coniugando la fruizione delle bellezze naturalistiche alla scoperta dei beni culturali.

 

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