Nessuno smentisce la siccità e la crisi idrica in Sicilia, tutti coscienti del fatto – politica compresa – che le emergenze vanno affrontate con una serie di interventi strutturali che possano ristabilire un equilibrio. Ma è altrettanto vero che l’Isola sta vivendo una stagione turistica abbastanza soddisfacente con un incremento delle presenze addirittura superiore a quello che si verificò in pre-pandemia, nel 2019. E anche rispetto all’anno scorso, la fotografia del turismo è rosea.
A prescindere da questa arida ondata, dalla carenza d’acqua e dalle polemiche sulla siccità, un problema che non nasce certo oggi, italiani e stranieri decidono puntualmente di trascorrere le proprie vacanze in Sicilia che rimane una delle mete più gettonate per passare l’estate in totale relax. Il turismo si rafforza non solo in termini di presenze, ma anche come numero di strutture ricettive alberghiere ed extralberghiere, elementi che fanno leva anche sulla quantità e qualità degli addetti ai lavori.
Chi parla di fuga dei turisti, allora dice il falso? I turisti di certo non scappano se si pensa ad un incremento di prenotazioni e in più, secondo i dati forniti, siamo di fronte ad una forte capacità degli imprenditori di rispondere a una domanda in costante crescita, dal punto di vista della ricettività e ristorazione,
Nico Torrisi, presidente di Federalberghi Sicilia, tira le somme al netto di dati incontrovertibili sull’andamento di questa stagione. “Lo stato di salute del turismo in Sicilia è assolutamente straordinario. E’ un fatto che voglio sottolineare specie se pensiamo agli anni drammatici del Covid 19, a causa della pandemia infatti molte strutture non ce l’hanno fatta. Ma per fortuna, abbiamo assistito ad una grande ripresa”.
Anche sul fronte aeroportuale, i dati sono confortanti. Torrisi, che opera all’interno della governance dell’aeroporto di Comiso e Catania, in qualità di amministratore delegato della Sac, afferma che la Sicilia è una delle regioni che si è ripresa prima delle altre in termini di crescita interna e internazionale. “Quello di Catania, quest’anno ha visto una crescita di passeggeri di oltre un milione e, oltretutto, continua nonostante i disagi come per esempio quello legato all’Etna”.
“Non neghiamo il problema legato alla siccità – continua Torrisi – ma questo non ci scoraggia, ci sono i dati obiettivi a confortarci rispetto a dei trend di crescita che sono importanti. Voglio precisare che le associazioni datoriali di categoria sono apartitiche, noi parliamo di numeri. E aggiungo che più che preoccuparci delle cose, preferiamo occuparcene. Il governo Schifani si sta occupando dei problemi nel breve e nel lungo termine. Evito inutili allarmismi dicendo che la Sicilia è presa letteralmente d’assalto”.
Il presidente della Regione Renato Schifani non sta di certo a guardare e la posizione del governatore espressa anche recentemente sui giornali è chiara: la mission è affrontare l’emergenza idrica in modo concreto. Ci sono già 20 milioni messi a disposizione dallo Stato e altri 28 milioni stanziati dalla Regione diretti ad individuino rapidamente dei pozzi che assicurino subito l’approvvigionamento e anche l’irrigazione. Poi l’utilizzo dei fondi di coesione assegnati da Roma farà da leva per eseguire interventi a medio termine ma che comunque garantiscano, almeno per un pò, un respiro di sollievo.