L’incontro c’è stato. Ora si tratta soltanto di scegliere. I lavoratori ASU dei Beni Culturali sono stati ricevuti questa mattina negli uffici della presidenza della Regione di Palazzo d’Orleans, a Palermo. La riunione è durata un paio d’ore. Durante il dibattito, il Capo di Gabinetto Salvatore Sammartano e l’assessore alla Funzione Pubblica Andrea Messina si sono confrontati con le organizzazioni sindacali. Motivo del contendere le mancate stabilizzazioni degli oltre 260 precari che tengono aperti i siti culturali e i musei dell’Isola. Dopo le tre proteste condotte nel mese di luglio e i numerosi flashmob portati avanti in tutta l’Isola, i lavoratori regionali hanno tenuto un nuovo sit-in in piazza Indipendenza per manifestare tutto il loro dissenso rispetto alla gestione della loro vertenza. Durante la protesta sono stati esposti diversi striscioni ed alcune dichiarazioni di noti esponenti del Governo Regionale.
Messina: “Conosciamo valore dei lavoratori Asu”
“Conosciamo il valore di questi lavoratori che in questo momento ci stanno dando la possibilità di aprire i nostri siti culturali – ha dichiarato ai microfoni de IlSicilia.it l’assessore regionale alla Funzione Pubblica Andrea Messina -. Il Governo della Regione si è impegnato a trovare soluzioni a quelle che sono le loro legittime rivendicazioni, ovvero una stabilizzazione più veloce possibile. Siamo già al lavoro da settimane per raggiungere l’obiettivo e oggi abbiamo presentato le due opzioni che abbiamo oggi prospettato ai sindacati. Nel giro di qualche mese decideremo e daremo la possibilità di una serenità a questi lavoratori“.
Le due opzioni sul tavolo
I lavoratori Asu sono infatti di fronte ad un bivio. Secondo quanto filtra dal tavolo regionale, la prima opzione vedrebbe l’applicazione dell’articolo 10 della legge finanziaria, così come programmato, con una modifica al PIAO che vedrebbe una serie di stabilizzazioni scaglionate nel tempo. La seconda, più percorribile, implicherebbe invece il convogliamento dei 260 precari all’interno della società Partecipata della Regione, ovvero la Sas (Servizi Ausiliari Sicilia). Comunque vada, entrambi i passaggi prevederebbero un passaggio in Assemblea Regionale Siciliana da eseguire non prima dell’approvazione del nuovo bilancio. Ciò per reperire le risorse necessarie. “Se c’è una legge bisogna applicare quella. A maggior ragione se c’è una sentenza del 2020 che sancisce il corretto utilizzo dei lavoratori“, evidenzia la segretaria dell’USB Barbara Gambino. E sono proprio i sindacati adesso ad avere la palla in mano. I rappresentanti dei lavoratori dovrebbero decidere se proseguire o meno nella protesta, al momento convocata fino al 14 agosto. L’opzione più probabile è quella di una sospensione fino a settembre, quando la mobilitazione potrebbe riprendere in caso di prolungato impasse.