Non c’è pace per la Provincia di Ragusa. Continua a regnare il caos sul servizio di trasporto all’interno del territorio ibleo. Le criticità sollevate nell’ultimo weekend di fuoco si sono trascinate anche in questi giorni. Già ieri, molti primi cittadini avevano alzato la voce, trovando il confronto con la Regione e l’Ast. Uno degli esempi più eclatanti ha riguardato da vicino Pozzallo (CLICCA QUI) che, come tanti altri centri, aveva denunciato le problematiche che da un giorno all’altro i pendolari e gli oltre seicento studenti si sono ritrovati ad affrontare senza alcun minimo di preavviso. Ma non solo. Anche i Comuni tutt’ora serviti da Ast, come Acate, hanno evidenziato l’irrimediabile aumento dei disservizi.
Il mancato passaggio di consegne ufficiale tra Ast ed Etna Trasporti, la nuova azienda incaricata di erogare il servizio nei Comuni ragusani, ha creato non poca confusione. La società municipalizzata avrebbe infatti comunicato alla Regione tutte le tratte impossibilitata a servire senza però precisare alcuni “dettagli” fondamentali, come il bacino di utenza, il numero di mezzi o le fermate. Passaggio di consegne che sarebbe avvenuto soltanto ieri sera, nel corso del tavolo tecnico.
“La Regione pretendeva che ci inserissimo, nell’arco di due tre giorni, nei servizi che fino a ieri erano assicurati da Ast, anche se non li avevano esercitati. Abbiamo i mezzi, ma manca il personale. La Regione ci ha affidato il servizio fino al 19 ottobre e possiamo assicurare il lavoro solo per questo periodo. Nessuno vuole venire a lavorare per un mese e i noleggiatori hanno fatto cartello“. Sono queste le parole del direttore e responsabile commerciale di Interbus ed Etna Trasporti Nicosia.
Nelle ultime ore la società si è impegnata a lenire, per quanto possibile, i disagi, provando anche ad avere un prolungamento della gestione del servizio, almeno fino al 31 maggio. “Stiamo cercando di organizzare quanto prima i servizi – ha aggiunto Nicosia – soprattutto per garantire il trasporto degli studenti. Dallo scorso venerdì a ieri abbiamo inserito diciotto autobus. Domani ne inseriremo almeno altri sette-otto in altre zone. Stiamo cercando con tutte le nostre forza di superare lo scoglio dei mezzi, intensificando le assunzioni all’interno delle nostre aziende e massimizzando l’uso dei mezzi e delle persone. C’è molto lavoro, ma le aziende di noleggio interpellate cercano di strozzare chi cerca di lavorare. Al momento viviamo un duplice disagio: recepire quanti più autobus e autisti ed effettuare il servizio senza emettere biglietti. Gli studenti stanno viaggiando gratuitamente perché hanno acquistato i biglietti con Ast, che ha già incassato il corrispettivo della vendita degli abbonamenti, anche se il servizio lo stiamo facendo noi“.
Al termine della riunione di ieri, Ast si era resa disponibile nell’affiancare le aziende e aiutarle nell’erogazione del servizio. Un aiuto concreto? “È come se la colpa ricadesse su di noi quando noi siamo stati chiamati a sopperire alle mancanze di Ast. Se fossero stati capaci di effettuare tali servizi non avrebbe comunicato in assessorato la loro impossibilità di assicurare il servizio“.
Ieri la Regione aveva comunicato di star lavorando su due fronti: la creazione di una task force, una per provincia, per comprendere da vicino le condizioni territorio per territorio, e la richiesta di una maggiore chiarezza da parte della municipalizzata. Ma le lamentele nei confronti di Ast giungono anche dai Comuni serviti ancora dalla municipalizzata.
In prima linea c’è Gianfranco Fidone, sindaco di Acate: “Le nostre linee sono state confermate con Ast e i problemi che già c’erano continuano a persistere. Ci sono stati e ci sono ancora ora tanti problemi. Abbiamo corse soppresse senza preavviso e autobus pieni. I problemi riguardano soprattutto il trasporto su Vittoria, Ragusa e Modica. Ho scritto una nota all’assessore Aricò per chiedergli di affidare le tratte da Ast a un’altra ditta. Abbiamo informato il prefetto e avvisato anche i dirigenti scolastici delle scuole di Vittoria, Ragusa e Modica per giustificare gli studenti di Acate che non arrivano o arrivano in ritardo. Si tratta di assenze giustificate perché non c’è il servizio di trasporto pubblico che li garantisce. Ho segnalato – ha concluso Fidone – tutti i fatti alla Procura della Repubblica per ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio“.