In balia della strategia del Mantova, il Palermo fatica (e non poco) al Martelli, sprecando la ghiotta occasione di avvicinarsi in classifica alle prime della classe. Termina, infatti, 0-0 l’insidiosa trasferta lombarda.
Nell’undicesima giornata, dove tutte le big del campionato abbandonano punti per strada, anche il club di viale del Fante arresta la propria corsa, accontentandosi di un solo punto. Rosanero scomposti nel pressing e spreconi nelle occasioni giuste. Tra stanchezza e tecnicismi, pochi sono i guizzi offerti, ma la compagine siciliana è riuscita comunque a confermare la propria solidità, non senza qualche rammarico di troppo. Note positive da annoverare: la prestazione di Insigne, tra i più vivaci e fantasiosi in zona offensiva, e le risposte di Le Douaron e Appuah dalla panchina.
Il tecnico toscano fa affidamento su un mini-turnover, ridisegnando l’undici titolare con Ranocchia e Di Mariano per Verre per Di Francesco, mentre Nikolaou, “orfano” del compagno di reparto Baniya, infortunatosi contro la Reggiana, ritrova Nedelcearu al centro della difesa. Tra le conferme, oltre quella di Insigne, spicca Ceccaroni sulla fascia sinistra, ancora preferito a Lund.
Il Mantova gioca di strategia e punta tutto sul palleggio. Il primo tempo, come tangibile fin dai primissimi secondi, scorre via sotto ritmi blandi e mai veramente accesi, con i padroni di casa che appaiono in controllo. La squadra di Possanzini studia attentamente i movimenti del Palermo, fruttando il pressing più alto degli ospiti per lanciarsi in ripartenza.
Nel primo quarto d’ora i lombardi attuano il loro gioco e riescono a pungere due volte la difesa rosanero, gettandola nella confusione. I siciliani, infatti, rischiano di pagare caro l’imprecisioni di Diakité e Nedelcearu sul cross di Fedel e sull’imbucata di Aramu per Fiori, bravo a sgusciare via e trovarsi faccia a faccia con un impeccabile Desplanches.
Il club di viale del Fante, con lo scorrere del cronometro trova maggiore compattezza, ma non riesce a impensierire seriamente Festa. Nonostante la superiorità tecnica, i rosa, in più occasioni imprecisi, non riescono a spiccare il volo, trovandosi spesso a inseguire il giro palla avversario. I ragazzi di Dionisi sprecano anche gli errori e i “regalini” concessi dai padroni di casa, come le chance dalla coppia Insigne-Henry. Il duetto funziona, ma a mancare sono lucidità e concretezza, soprattutto negli ultimi venti metri. Il francese prima non arriva in scivolata sull’ottimo suggerimento del numero 11 e dieci minuti più tardi, peccando di egoismo, dal limite dell’area spara alto sopra la traversa. Il primo brivido lo regala però nel recupero Fiori con un potente destro che trova solo l’esterno della rete.
Al rientro dagli spogliatoi, Dionisi cerca più profondità e velocità e opta per dona maggiore linfa e freschezza alla fascia sinistra con l’ingresso di Lund per Ceccaroni. Il Palermo torna in campo con una maggiore convinzione sul pressing e infastidisce il Mantova in fase di costruzione. Da questo schema nasce la prima conclusione rosanero, con il sinistro a incrociare di Ranocchia, disinnescato da Festa.
Al cinquantaseiesimo la doccia fredda. Fiori scappa via da Diakité, la sfera attraversa tutta l’area alla ricerca di Galuppini, Lund anticipa, ma a spingere il pallone in rete è il braccio del numero 14. I siciliani salvano il risultato e il tecnico toscano cerca la reazione con Le Douaron, al posto di Henry.
L’ex Brest veste subito i panni del protagonista, attaccando la profondità e sfiorando il vantaggio. L’estremo difensore dei lombardi si impone con i piedi sia sull’attaccante francese sia su Ranocchia, dopo due azioni fotocopia pennellate dalle verticalizzazioni di Insigne. Nel momento più incerto del match il tecnico toscano mescola le carte in campo: dentro Verre e Appuah, fuori Ranocchia e Insigne.
Il numero 26 indossa subito il cilindro e sfodera la prima magia per il taglio di Le Douaron, ma anche in questo caso Festa alza le barricate. I rosanero alza i ritmi e la stanchezza inizia a farsi sentire per i ragazzi di Possanzini, sporchi in fase di impostazione. Alla soglia dell’ottantesimo via anche l’ultimo cambio: Di Francesco per Di Mariano.
Pochi minuti più tardi i rosa hanno la chance più ghiotta della partita. Da un corner in favore dei padroni di casa, il Palermo scappa in contropiede con Appuah, ma la frenesia e la voglia di rivalsa prendono il sopravvento, e ignorando la sovrapposizione di Verre, spreca il sinistro sul fondo. La compagine di Possanzini rialza la testa con Aramu, ma la conclusione bacia il palo. Nel recupero i siciliani vanno all’arrembaggio, ma anche da calci piazzati il risultato non cambia: al Martelli termina 0-0.