Nei giorni scorsi un imprenditore di Altofonte ha subito una grave intimidazione, in pieno stile mafioso. Una testa di cavallo mozzata fatta trovare sul sedile di un suo escavatore, come nel film “Il Padrino”. Una mucca gravida, poi, è stata squartata ed il suo vitello le è stato lasciato accanto. Tutto questo nei pressi della sua casa, in quel momento disabitata, nella periferia di Altofonte (Palermo). La vittima ha subito presentato denuncia ai carabinieri di Monreale, che indagano sull’atto intimidatorio, qualcuno si è introdotto nel terreno retrostante la casa, al momento disabitata, e ha massacrato i due animali, scrive in una nota Antonello Armetta, presidente della consulta delle Professioni di Palermo ed Enna.
“Oltre ai numerosi e importanti compiti affidatigli dalla Legge, i nostri Ordini e Collegi Professionali, con i loro iscritti che costituiscono un vero e proprio patrimonio del nostro paese, non possono che essere vicini ed esprimere la propria solidarietà all’imprenditore di Altofonte, vittima di queste gravissime intimidazioni. Questi atti di violenza intimidatoria tentano di impedire alla Sicilia ogni forma di onesta emancipazione sociale, economica e culturale”, continua l’avvocato.
“Ebbene, questi paladini della violenza, questi nemici della nostra terra, sappiano che il destinatario delle loro intimidazioni non è solo, che non verrà isolato, che tutte le migliaia di iscritti ai nostri Ordini e Collegi Professionali stanno dalla parte di chi opera con onestà e nella legalità e non si fa intimidire. Noi stiamo con Te, imprenditore di Altofonte. I nostri Ordini e Collegi stanno dalla tua parte. Ci sentiamo anche noi vittime della stessa violenza che ti ha colpito e non ti ha fatto retrocedere di un centimetro, e siamo pronti a qualsiasi iniziativa in Tuo sostegno. Intanto sappi che Tu, la Tua azienda, la Tua famiglia non siete soli, e che i nostri iscritti saranno a Tua disposizione per ogni necessità“.