Tutti noi vogliamo essere felici, stare in salute; desideriamo un mondo senza guerre, vivere più a lungo. Non siamo mai pronti per la morte. Non troviamo mai la nostra strada, ci manca sempre qualcosa. I più “fortunati” trovano la via, ma anche in questo caso sono tante e tante le tribolazioni.
Dio nel Siracide 2,1-3 dice:
“Figlio se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova. Stai unito a lui senza separartene perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni”.
Il tempo della prova
Siamo nel tempo della prova, lo vediamo intorno a noi: cambiamenti climatici, malattie, guerre, famiglie che si separano, aberrazioni di ogni tipo. Fratel Biagio, profeta dei nostri tempi, ci diceva che eravamo in piena Apocalisse (il significato etimologico di Apocalisse è “rivelazione”, che esprime bene l’azione di chi rimuove il velo per mostrare ciò che era nascosto): essa è il grande annuncio della Salvezza operata da Cristo, dell’intervento definitivo di Dio nella storia umana.
Il nostro compito è perciò quello di invocare con forza il Regno di Dio, con l’attuazione del Padre Nostro “Venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà come in cielo, così in terra” e con il versetto del Vangelo di Matteo 6,31-33:
“Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste, infatti, sa di che cosa avete bisogno. Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”.
Fra Pio Maria Ciampi, esorcista della diocesi di Isernia-Venafro e responsabile della comunità “Fiat Totus Tuus!”, ci dice che non vi è carità più grande che affrettare il Regno di Dio; quindi, abbiamo il compito di resistere innestati in Gesù (Gv 15,5 “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e io in lui, porta molto frutto, poiché senza di me non potete far nulla”) con la speranza certa dell’Avvento del Regno di Dio anche sulla terra.
Il nostro caro Papa Francesco in questo mondo in subbuglio si affida solo a Dio con una bellissima preghiera giubilare: “…nell’attesa fiduciosa dei cieli nuovi e della terra nuova, quando vinte le potenze del Male, si manifesterà per sempre la Tua gloria.”
Un evento significativo
Il 10 agosto del 2024, è avvenuto un fatto importante: è stato rilasciato il nulla osta alla causa di beatificazione della Serva di Dio Luisa Piccarreta, la donna che è stata scelta da Gesù per farci conoscere la “Santità delle santità” cioè il vivere nel Divin Volere[1]. Luisa nacque a Corato, in terra pugliese, il 23 aprile del 1865 e morì il 4 marzo 1947. Crebbe in una numerosa e buona famiglia. Fin da piccola manifestò una particolare devozione a Gesù, e sempre durante la tenera età sognava il demonio. Come risposta alle sue minacce, la bambina si concentrava nella preghiera[2]. Già a 12 anni iniziò a sentire la voce di Gesù, e ventiduenne si offrì vittima perpetua. Questa donna, terziaria domenicana, ha così vissuto, per volere di Gesù, 62 anni in un letto (senza avere mai piaghe di decubito) vivendo solo con l’Eucarestia e vergando 36 volumi ai quali Gesù stesso, come spiegò Luisa, diede il titolo: “Il Regno della mia Divina Volontà in mezzo alle creature – LIBRO di CIELO – il richiamo della creatura nell’ordine, al suo posto e nello scopo per cui fu creata da Dio”.
Già queste poche parole del titolo ci fanno capire che troveremo subito la nostra felicità stando nel posto pensato da Dio per noi dall’eternità. In questi volumi Luisa ha trascritto, solo per obbedienza a più confessori, i dialoghi e le verità che Gesù stesso le ha rivelato affinché potessero essere divulgati a tutti.
Queste le parole di Gesù: “(…) questi scritti saranno per la mia Chiesa come un nuovo sole che sorgerà in mezzo di essa, e che gli uomini, attratti dalla sua Luce sfolgorante, si applicheranno per trasformarsi in questa Luce e uscire spiritualizzati e divinizzati, per cui rinnovandosi la Chiesa, trasformeranno la faccia della terra”. (Volume 16 – Libro di Cielo – 10 febbraio 1924).
Padre Sergio Pellegrini, assistente ecclesiastico dell’Associazione “Luisa Picarreta – Piccoli Figli della Divina Volontà” e vicario generale della Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, nel suo testo “Santi nel Divin Volere” tiene a precisare: “Inequivocabilmente in questi testi Gesù dichiara di compiere in Luisa qualcosa di nuovo che prima non c’era mai stato.” È Gesù che, nella testimonianza della mistica pugliese, lo dichiara: “Questo è un dono che voglio fare in questi tempi così tristi: che non solo facciano la mia Volontà ma che la posseggano” (Volume 17 – Libro di Cielo- 18 settembre 1924).
Vivere perché la terra sia Regno di Dio
Ma che vuol dire vivere nella Divina Volontà?
Gesù stesso, spiega a Luisa questo “Vivere” così: “Figlia diletta mia, (…) voglio te, tutta unita e stretta con Me; e questo non ti credere che lo devi fare quando soffri o preghi solo, ma sempre, sempre: se ti muovi, se respiri, se lavori, se mangi, se dormi, tutto, tutto come se lo facessi nella mia Umanità ed uscisse da Me il tuo operato, in modo che non dovresti essere tu altro che la scorza, e rotta la scorza della tua opera si dovrebbe trovare il frutto dell’opera divina; e questo devi farlo a bene di tutta quanta è l’umanità, in modo che la mia Umanità si deve trovare come vivente in mezzo alle genti”.(Volume 7 – Libro di Cielo – 28 novembre 1906)
E quali sono i mezzi per vivere nella Divina Volontà?
Dice Gesù: “Figlia mia, i mezzi principali per far regnare sulla terra il mio Fiat Divino sono le conoscenze di Esso. Le conoscenze formeranno le vie, disporranno la terra per essere Regno suo,
formeranno le città, faranno da telegrafi, da telefono, da poste, da trombettieri, per comunicare tra città e città, tra creature e creature, tra nazioni e nazioni, le notizie, le conoscenze importanti sulla mia Divina Volontà; e le conoscenze di Essa getteranno nei cuori la speranza, il desiderio di ricevere un tanto bene. Da qui non si può sfuggire: un bene non si può volere né ricevere se non si conosce”. (Volume 26 – Libro di Cielo – 7 agosto 1929).
Personalmente posso testimoniare che per me tutto è cominciato con la lettura del libro “Le 24 Ore della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo” (sempre vergato da Luisa Piccarreta) in cui Gesù promette vari doni, tra cui di sanare le ferite spirituali[3]. Ho sperimentato questa guarigione: in un momento di preghiera con i “Piccoli figli di Palermo” (dopo vari mesi di letture del libro scritto dalla Serva di Dio) mi è tornato alla mente il ricordo di quando ero piccolo e mio padre mi picchiava duramente. Non ho provato solo dolore, ma per la prima volta ho sentito anche tanta gioia, perché ho avvertito accanto a me Gesù, ed ho capito che questo vissuto avrei potuto donarlo soprattutto ai giovani che vivono situazioni difficili in famiglia. In questo libro Gesù ci svela infatti come operava la Sua Divinità durante tutta la passione, cosa mai rivelata prima; ci racconta come nel Getsemani ha patito per ognuno di noi, in maniera Divina, con dolori molto più grandi di quelli patiti nel Calvario e sulla Croce.
L’amore di Maria nella Divina Volontà
Concludendo, consiglio di leggere anche il testo “La Vergine Maria nel Regno della Divina Volontà” (sempre scritto da Luisa Picarreta). Esso un testo che raccoglie una serie di “lezioni di cielo” che “formeranno la vostra fortuna spirituale e la vostra felicità anche terrena”, secondo le stesse parole della Madonna, rivelate a Luisa e riportate nel libro in questione: “leggendolo imparerai a vivere di cielo e non più di terra…e non sarai più sola poiché la tua Mamma…con ogni sua cura materna prenderà l’impegno di farti felice”.
La Madonna in questi tempi è la deputata a parlare in tante apparizioni, Lei, Madre della Chiesa, «…assunta in cielo non ha deposto questa missione di salvezza, ma…continua ad ottenerci i doni della salvezza eterna» (CCC 969). La Madonna rivela a Luisa: “Sappi che io percorrerò tutto il mondo, andrò da ciascun individuo, in tutte le famiglie, nelle comunità religiose, in ogni nazione, presso tutti i popoli e, se occorrerà, girerò per secoli interi, sino a quando non avrò formato come Regina il mio popolo e, come madre, i figli miei, i quali CONOSCANO E FACCIANO REGNARE ovunque la DIVINA VOLONTÀ”.
È lei, la nostra Mamma Celeste che fa crescere Gesù in noi, per vivere sempre di più “fusi” nel mare immenso del Divin Volere[4]. Ogni verità che capiremo e metteremo in pratica sarà Spirito Santo che prenderà il posto dei vizi, delle passioni, del nostro io egoista. San Paolo in Rm 7,18-19
“Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio”.
La nostra lotta per entrare nel Regno di Dio è quella di combattere contro noi stessi e contro gli spiriti del male. Gesù dice: “Se Il mio Volere potesse regnare sulla terra, il nemico, lui stesso, si rintanerebbe nei più cupi abissi”. (Volume 17 – Libro di Cielo- 22 settembre 1924).
Facciamo dunque scappare Satana a gambe levate e riprendiamo possesso della terra per tornare “fusi” in Dio come eravamo in principio, nella creazione, simili ai nostri progenitori Adamo ed Eva prima del peccato originale.
[1] È impossibile esporre in poche righe la figura e la missione ecclesiale di Luisa Piccarreta. Oltre al contatto diretto con i suoi scritti, che è fondamentale per formarsi una giusta idea della sua persona, può essere molto utile la lettura di MARIA ROSARIA DEL GENIO, Il Sole della mia Volontà. Luisa Piccarreta, Libreria Editrice Vaticana 2014.
[2] Circa l’agire straordinario del maligno nella vita di Luisa Piccarreta si veda il breve saggio di padre PIERMARIO BURGO, La possessione diabolica secondo le Linee Guida dell’A.I.E. e l’azione diabolica straordinaria nell’esperienza della Serva di Dio Luisa Piccarreta, in Quaderni A.I.E. n. 21, pp. 3-40, in particolare la seconda parte (nota AIE).
[3] L’Orologio della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo con affettuose considerazioni e riparazioni, venne pubblicato con imprimatur per la prima volta nel 1915 su iniziativa di Sant’Annibale Di Francia, che il Signore indicò a Luisa come il “primo Apostolo del Fiat Divino e banditore di esso”. Luisa Piccarreta conobbe Sant’Annibale Di Francia intorno al 1910 e questi divenne convintissimo sostenitore del valore e dell’utilità degli scritti della Serva di Dio, nonché “Esaminatore ecclesiastico” degli stessi su mandato dell’Arcivescovo di Trani, il quale, grazie al nihil obstat del Santo, apporrà il suo imprimatur sui primi 18 volumi manoscritti del Diario di Luisa, autorizzandone la pubblicazione (nota AIE).
[4] La “fusione in Dio” è un’immagine presente nel linguaggio dei mistici cristiani («La preghiera nient’altro è che l’unione con Dio […]. In questa unione intima, Dio e l’anima sono come due pezzi di cera fusi insieme, che nessuno può più separare»: Catechismo sulla preghiera di San Giovanni Maria Vianney, in Ufficio delle Letture del 4 agosto, Seconda lettura). Essa ha una corrispondenza con l’essere una cosa sola che forma l’oggetto della preghiera di Cristo nell’Ultima Cena («Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola»: Gv 17:21) e con il formare un solo spirito con il Signore a cui fa riferimento l’apostolo Paolo («chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito»: 1 Cor 6:17). Nel ambito della teologia spirituale corrisponde all’unione trasformante, circa la quale il Royo Marin scrive: «Come il fuoco di una fucina, quando si impossessa totalmente del ferro che in esso è stato gettato, lo trasforma interamente in sé – senza che il ferro perda, tuttavia, la sua natura di ferro – così l’anima immersa nella fiamma dell’amor divino si trasforma in Dio stesso, senza perdere, ciononostante, la sua condizione di creatura»: ANTONIO ROYO MARIN, Teologia della perfezione cristiana, Edizioni San Paolo 202012, n. 467, pag. 898 (nota AIE).
Articolo-testimonianza di Riccardo Rossi sul sito dell’associazione internazionale esorcisti