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Il cordoglio

“Femminicidio omicidio di Stato”, striscione a Palermo nel giorno dei funerali di Sara Campanella

lunedì 7 Aprile 2025
Sara Campanella

Sui cancelli della Cittadella universitaria di Palermo, in via Ernesto Basile, è stato esposto uno striscione con la scritta “Il femminicidio è omicidio di Stato”. Il gesto è avvenuto in concomitanza con i funerali di Sara Campanella, la studentessa universitaria uccisa a Messina da un collega, celebrati questa mattina a Misilmeri, paese d’origine della giovane.

La funzione religiosa, officiata dall’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice, si è svolta alle 10:30 nella chiesa di San Giovanni Battista. Per l’occasione, il sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo, ha proclamato il lutto cittadino, seguito dalla Città Metropolitana di Palermo guidata dal sindaco Roberto Lagalla.

Ai funerali hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, accompagnato dal deputato Gaspare Vitrano, il sindaco di Messina Federico Basile e i vertici delle forze dell’ordine.

La chiesa non è riuscita a contenere tutti coloro che hanno voluto dare l’ultimo saluto a Sara. In previsione della grande affluenza, è stato installato un maxischermo in piazza per permettere di seguire la cerimonia anche all’esterno.

Amici, colleghi e familiari hanno letto messaggi colmi di affetto e dolore al termine dell’omelia. Molti hanno ricordato Sara leggendo pensieri e lettere scritte dalla giovane. La rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, ha letto la richiesta di tesi che la studentessa aveva rivolto al proprio professore. I messaggi sono stati più volte interrotti da lunghi applausi, sia all’interno della chiesa che in piazza.

Al termine della cerimonia, la bara bianca è uscita tra la commozione generale, accompagnata dal volo di palloncini bianchi. Sara ha così iniziato il suo ultimo viaggio verso il cimitero del paese.

Corrado Lorefice“L’amore non uccide. E’ assurdo. Nel corpo di Sara piangiamo il destino dell’umanità quando essa sceglie la violenza, la morte. Non ci sono parole per consolare il vostro strazio, cari genitori. Siamo in silenzio con voi. E vi doniamo le nostre lacrime. L’intera famiglia umana oggi piange Sara. E noi qui, stamattina, anzitutto la consegniamo ad un Corpo che è stato anch’esso martoriato e ucciso: il Corpo crocifisso di Gesù di Nazareth. Ucciso con violenza da uomini che non sapevano quello che facevano. Perché chiunque è violento non sa che la violenza ha la forza distruttiva di una bomba all’idrogeno: provoca una deflagrazione a cascata. Nel costato di Cristo, aperto e trafitto con violenza, entrano tutti i cuori lacerati dalla violenza. I cuori lacerati dei familiari di Sara. I cuori di noi tutti. Non abbiamo parole da darvi, sorelle e fratelli. Solo un Corpo, un Cuore, dentro il quale piangere il dolore senza fine della vostra e nostra ‘piccola’ Sara”. Lo ha detto l’arcivescovo Corrado Lorefice nell’omelia ai funerali di Sara Campanella a Misilmeri.

“Sara è stata strappata: tu mamma Cetty, tu papà Alessandro, tu Claudio suo amato fratello. Voi suoi amici – ha aggiunto Lorefice – Solo nostro Signore, che è morto trafitto nell’abbandono della croce, dopo aver squarciato con un grido il silenzio del Padre, solo Lui sa come starvi vicini. In silenzio. Accogliendo il vostro silenzio e il vostro grido, la vostra ribellione e la vostra disperazione. Il vostro desiderio di riabbracciare per sempre Sara. Di comunione eterna, che solo Dio può dare”.

“Oggi è il giorno dell’addio a Sara Campanella. Una giornata buia che deve far riflettere sugli undici casi di femminicidio che si sono verificati in Italia dall’inizio del 2025. Bisogna essere solidali e vicini a tutte le donne. Occorre un profondo cambiamento culturale ed educativo nel rapporto tra uomo e donna. Il mio pensiero è per la famiglia di Sara. A loro esprimo la mia vicinanza e la mia solidarietà in un momento di dolore così profondo” Così Mario Giambona, vice-presidente del gruppo parlamentare siciliano del Partito Democratico, ha espresso il suo cordoglio alla famiglia di Sara Campanella.

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