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Più soldi grazie ad aumenti. Sigle di categoria chiedono rinvio

Dalla Tari al concerto di Radio Italia, come viene utilizzata la tassa di soggiorno a Palermo 

martedì 6 Maggio 2025
Palazzo delle Aquile, piazza Pretoria, Comune di Palermo
Comune di Palermo

Aumenta la tassa di soggiorno. Dal 30 aprile di quest’anno, i turisti che pernotteranno in città vedranno incrementarsi il contributo che dovranno versare alle casse del Comune di Palermo. Surplus che andrà da un cifra minima di 50 centesimi a 2 euro per ogni pernottamento in città. Ciò a seconda della fascia di appartenza della struttura ricettiva in cui i visitatori alloggeranno. Il motivo? Lenire gli aumenti della TARI che peseranno sulle tasche dei cittadini palermitani.

Una scelta, quella del Consiglio Comunale, che non è piaciuta alle associazioni di categoria. I rappresentanti del mondo produttivo temono infatti una ricaduta economica sulle strutture ricettive. Tanto che Federalberghi Palermo ha chiesto di posticipare gli aumenti all’anno prossimo. Secondo le previsioni, il fatturato complessivo derivante dall’imposta comunale lieviterà a circa 10 milioni di euro (+1,6 milioni di euro rispetto al 2024). Cifra che dovrebbe ulteriormente salire nel 2026. Ma al di là degli aumenti relativi alla TARI, come vengono o verranno spesi questi soldi?

La tassa di soggiorno, come viene utilizzata

Solitamente ci si riferisce all’imposta di soggiorno come una tassa di scopo. Ovvero, gli introiti in questione dovrebbero essere usati per creare eventi o comunque per finanziare investimenti mirati a migliorare la user experience del turista che trascorre le proprie vacanze in città. In realtà, negli ultimi anni, la voce del bilancio comunale è stata utilizzata per limitare gli effetti negativi degli aumenti di tasse o tributi. Insomma, per impedire o comunque limitare ulteriori esborsi economici ai palermitani. Una fattispecie già verificatasi ad esempio per azzerare o quasi gli aumenti dell’Irpef nel 2023.

L’ultimo caso, in ordine cronologico, riguarda la delibera che ha stabilito le nuove tariffe TARI. Secondo quanto previsto dalle direttive di ARERA (ente del Ministero dell’Ambiente che decide il costo del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti), il fatturato del tributo è salito dai 129 milioni di euro del 2024 ai 136 milioni di euro del 2025. In pratica, un aumento di circa 7 milioni di euro. Una decisione che non è dipesa dal Comune di Palermo quindi ma alla quale Palazzo delle Aquile ha dovuto far fronte, aumentando la tassa sui rifiuti. Inizialmente, era previsto un’aggiunta di circa 20 euro in più in bolletta a famiglia. Un salasso che, per effetto dell’incremento della tassa di soggiorno, è stato ridotto a circa 14 euro a famiglia (con una compensazione da 4,8 milioni di euro).

Fondi per eventi e strutture ricettive: c’è il concerto di Radio Italia

Una spesa non da poco. Si tratta infatti di circa il 50% dell’intero fatturato annuo della tassa di soggiorno. Dei restanti fondi a disposizione, Palazzo delle Aquile destina circa 1,5 milioni di euro alla gestione del Teatro Biondo; 300.000 euro per i rimborsi alle strutture ricettive per la ristrutturazione delle facciate o degli ingressi dei plessi in cui operano; 677.000 euro da destinare alle stesse strutture ricettive a titolo di commissione; 98.000 euro per la realizzazione di eventi sportivi; 120.000 a titolo di finanziamento del percorso “Palermo Arabo-Normanna” e delle Cattedrali di Monreale e Cefalù; e infine 30.000 euro per foraggiare il fondo crediti di dubbia esigibilità. Una delle croci di Palazzo delle Aquile su cui si fonda la necessità del redigendo piano di riequilibrio.

Dal discorso rimangono fuori circa 2,2 milioni di euro, i quali serviranno a sostenere attività sul territorio. Qualcosa in questo senso è stato già speso. Al 30 aprile 2025, risultano infatti impegnati circa 570.000 euro dalle casse di Palazzo delle Aquile. Di questi, buona parte andranno a finanziare il concerto di Radio Italia del prossimo 27 giugno. L’evento, che tornerà in città dopo un anno di assenza e che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone nel 2023, prevederà l’impiego di circa 400.000 euro provenienti dal fatturato della tassa di soggiorno. La restante quota ha permesso o permetterà di realizzare eventi legati ad iniziative di associazioni no-profit, congreghe religiose o comunque enti di terzo settore.

La denuncia di Federalberghi

Qualcuno però non sembra aver gradito la scelta del Consiglio Comunale di aumentare la tassa di soggiorno. In particolare, fra le associazioni di categoria. A tal proposito, il direttivo di Federalberghi Palermo ha consegnato un documento con una serie di richieste all’assessore al Turismo del Comune di Palermo, Alessandro Anello. In particolare, l’ente chiede di posticipare le sopracitate maggiorazioni per i turisti previste per il 2025, in modo da traslarle all’anno prossimo.

Sono richieste avanzate da tutto il settore alberghiero ricettivo, in considerazione del fatto che siamo stati esclusi da ogni possibile trattativa – ha spiegato Federalberghi Palermo – Per questo è necessario un tavolo permanente con le rappresentanze di categoria finalizzato a pianificare il gettito del 2025, non prima di aver conosciuto il rendiconto dettagliato degli anni 2023 e 2024, per verificare la destinazione delle somme incassate e l’effettivo impiego delle risorse per finalità turistiche. Siamo stati felici di aver contribuito, negli anni scorsi, alla stesura del regolamento che ha introdotto l’imposta, in un’ottica di dialogo fra pubblico e privato, per consolidare le politiche turistiche efficaci e sostenibili per la città. Ma questa volta il confronto non c’è stato, e di questo ce ne rammarichiamo“.

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