Il Ponte sullo Stretto di Messina potrebbe rientrare nella lista delle grandi opere finanziabili con le risorse del Piano di Ripresa e Resilienza (Pnnr) legato al fondo Next Generation Ue. Lo sostiene l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini, intervistato a Stasera Italia su Rete 4, secondo il quale “si tratta di un progetto che si potrebbe realizzare anche per fasi successive, utilizzando le risorse del Recovery Plan per quanto possibile”.
“Il Ponte da solo – ha spiegato – vale 2,9 miliardi di euro, valore che sale a 7,1 miliardi a costi aggiornati, considerando il progetto complessivo con tutte le opere connesse nelle aree interessate, con la metro di Messina, le opere di sistemazione idrogeologica per le montagne circostanti, le strade di accesso e le strutture per far passare treno e macchine”.
“La realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina – ha aggiunto l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini – è stata affidata al nostro Gruppo molti anni fa, dopo 30 anni di analisi e valutazioni di tutti i tipi, ed una gara internazionale che abbiamo vinto”.
Successivamente “è stato deciso di non avviare i lavori”, ha incalzato spiegando però che “investire nell’Alta Velocità ferroviaria fino a Palermo non ha senso senza Ponte“.
“Oggi – ha concluso – il progetto è pronto e noi siamo in grado di farlo partire subito, anche perché sarebbe un’occasione straordinaria per attivare 100mila posti di lavoro in un’area che soffre drammaticamente per il fenomeno della disoccupazione”.