Quattro cittadini stranieri sono stati fermati dagli agenti della polizia di Stato al termine di una articolata attività investigativa svolta presso l’hot spot di Lampedusa e coordinata dalla Procura di Agrigento, diretta da procuratore Luigi Patronaggio.
Il primo provvedimento di fermo ha riguardato un uomo della Guinea gravemente indiziato del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e di avere causato, come conseguenza della sua illecita condotta, la morte di una giovane donna, che si era messa in viaggio con il proprio figlio minore, rimasto orfano; il secondo provvedimento ha riguardato tre uomini egiziani indagati per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di uno dei più grossi sbarchi, per numero di migranti, registratisi nel mese di dicembre dell’anno appena trascorso.
Le indagini, curate dai pm Elenia Manno e Giulia Sbocchia, traggono origine dai numerosissimi sbarchi che continuano incessanti a Lampedusa nonostante il sopraggiungere del maltempo legato all’approssimarsi della stagione invernale e si sono svolte in un contesto di evidenti difficoltà connesse alla difficile situazione sanitaria, aggravata dal sopraggiungere della variante Omicron e all’interno di un hot spot dalla capienza ristretta rispetto ai costanti flussi migratori.
A conclusione dell’articolata attività investigativa, la Squadra mobile di Agrigento, è riuscita ad individuare i quattro indagati che, in violazione delle norme previste dal Testo Unico dell’Immigrazione clandestina, avevano trasportato nel territorio italiano extracomunitari, per i quali veniva poi accertato lo status di stranieri irregolari, conducendoli dalle coste africane verso le acque territoriali italiane, a bordo di imbarcazioni non idonee ad effettuare la traversata. L’attività d’indagine è stata incentrata sulla ricostruzione delle dinamiche di due sbarchi verificatisi a Lampedusa nel dicembre scorso.
Il primo è avvenuto la notte del 17 dicembre e ha riguardato 26 migranti di varie nazionalità, giunti su un natante di legno della lunghezza di circa 6 metri, inadatto a trasportare un tale numero di persone tant’è che, nel corso delle difficili operazioni di salvataggio, effettuate in condizioni marine particolarmente avverse, tutti gli occupanti della barchetta sono caduti in mare per il ribaltamento dello scafo ed una donna è morta.
Le indagini hanno portato all’identificazione del presunto scafista, che dovrà rispondere di avere causato la morte della vittima a causa della sua condotta illecita tenuta nel commettere il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina.
Il secondo evento è del successivo 22 dicembre ed ha riguardato 75 migranti, per lo più originari del Bangladesh, giunti a Lampedusa a bordo di una imbarcazione in precarie condizioni di galleggiabilità. Anche in questo, gli agenti della Squadra mobile hanno individuati i tre presunti scafisti di origine egiziana, accusati di avere trasportato dal continente africano numerosi cittadini extracomunitari irregolari, favorendo il loro ingresso nelle acque territoriali italiane pur ponendoli a rischio per la loro vita al fine di tranne profitto.
Il migrante guineano è stato accompagnato alla casa circondariale di Agrigento mentre i tre migranti egiziani sono stati condotti presso il carcere di Caltanissetta.