Maggiori risorse per i comuni dell’Isola e meno vincoli per garantire servizi essenziali ai cittadini; necessità di riassegnare al bilancio di previsione la sua dignità di strumento di programmazione; superare l’inadeguatezza degli strumenti legislativi sul piano della finanza locale, dei tributi e per la gestione delle crisi finanziarie degli enti locali.
Sono queste le principali ragioni che hanno spinto il Consiglio regionale dell’Anci Sicilia, riunitosi ieri sera in videoconferenza con la partecipazione di un centinaio di sindaci, ad avviare una mobilitazione. I primi cittadini sottolineano che rispettosamente parteciperanno alle celebrazioni della Festa della Repubblica, ma chiedono la sospensione delle procedure di approvazione dei bilanci (i cui termini scadranno il 31 maggio) fino a quando non otterranno risposte concrete dal Governo nazionale e dal Governo regionale e “finché non si avvierà un confronto serio e serrato che ridia dignità alle comunità senza abusare del senso di responsabilità dei sindaci”.
I sindaci prevedono di approvare una delibera in cui si spiegano le ragioni per cui non è possibile formulare i bilanci. La stessa sarà poi inviata alla Corte dei Conti e agli organismi nazionali e regionali e sottoposta anche all’attenzione dei 9 prefetti dell’Isola; di pubblicare nei siti istituzionali dei comuni l’art.114 della Costituzione: “La Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Province, dalle Città metropolitane, dalle Regioni e dallo Stato”. ·
L’Anci ha anche stabilito la convocazione, entro 10 giorni, dell’Assemblea dei sindaci per definire ulteriori iniziative. “Non vi è mai stato un Consiglio regionale così partecipato – ha commentato il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani, Leoluca Orlando – e questo è il segnale di un grave disagio che non trova soluzioni”.