Il nostro viaggio nelle tradizioni culinarie si ferma a Catania, considerata la patria della carne di cavallo che ha una storia gastronomica con radici molto antiche. Fin dal Paleolitico fu uno dei cibi più apprezzati dall’uomo; presso i Greci e i Romani era occasionale, anche se ad Atene c’erano botteghe dove la si vendeva a chi era meno abbiente; per i tartari e i nomadi rappresentava il cibo della sopravvivenza e, infatti, i cavalieri mongoli per conservare la carne, prima di partire per lunghissimi periodi, tagliavano lunghe strisce di carne, in particolar modo di cavallo, sistemandola tra il dorso e la sella, per far sì che il sudore salato fosse una sorta di marinatura. Da cruda, in quanto accendere fuochi gli avrebbe fatto rischiare di essere avvistati, veniva mangiata con l’aggiunta di bacche selvatiche e spezie, un esempio di ciò è la famosa tartare, originariamente derivata dalle carni di animali più vecchi o feriti.
Tra le curiosità ricordiamo che in Francia, a fine ‘800, venne servita in occasione di un grande banchetto organizzato al Grand Hotel di Parigi, con la partecipazione di grandi personalità quali Dumas e Flaubert. Il Italia, invece, nel 1928, a causa del fatto che la carne di cavallo, più economica, veniva spacciata per bovina, fu promulgata una legge, oggi abrogata, che imponeva di venderla esclusivamente nelle macellerie equine. Oggi tra i paesi che la apprezzano maggiormente ci sono la Germania, i Paesi Scandinavi, alcuni dell’America Latina e, nella nostra Sicilia, la Milano del sud, Catania. Nella città etnea, la carne di cavallo alla brace, è la regina incontrastata dell’arrusti e mangia, uno dei piatti tipici da gustare. Se vedete griglie fumanti e tavolini da cui si sprigionano invitanti odori, non per vegani e vegetariani con cui ci scusiamo, ma noi raccontiamo tutte le tradizioni culinarie senza preclusioni di sorta, sappiate che là troverete involtini, polpette, mangiate al piatto o all’interno di un panino, fette di carne da mangiare al volo.
In tantissime trattorie è la specialità della casa, cucinata in svariati modi. Chiudiamo, prima di darvi la ricetta delle polpette di carne di cavallo, con la frase di George Bernard Shaw: “Le cose più belle della vita o sono immorali, (questo è il caso per alcuni di voi, o sono illegali, oppure fanno ingrassare“.
Ingredienti:
- 500 g di macinato di cavallo
- 2 uova
- 1 cipolla
- 100 g di pecorino grattugiato
- prezzemolo tritato
- aglio tritato
- sale
- pepe nero
- foglie di limone
Procedimento:
1. In una ciotola mettete la carne macinata, le uova, la cipolla, l’aglio, il prezzemolo, tritati finemente, e il pecorino grattugiato.
2. Aggiustare di sale e pepe e amalgamate fino ad ottenere un impasto omogeneo.
3. Fate delle polpette leggermente schiacciarle e allungate, quasi come la forma delle foglie di limone.
4. Chiudete ciascuna tra due foglie di limone e cuocete sulla griglia del barbecue, su una ghisa ben calda, per 8 minuti per lato, o o in forno, a 180°, per circa 10 minuti, fino a quando non saranno cotte.
5. Servite ben calde, irrorate con il salmoriglio, salmarigghiu in siciliano, una salsetta a base di olio extravergine di oliva, succo di limone, sale, pepe, prezzemolo e origano.
6. Provatele dentro un panino, vi sentirete catapultati in via Plebiscito a gustare il più classico cibo da strada catanese.